
- Lucio Cornelio Silla
Lucio Cornelio Silla, nato a
Roma nel
138 a.C., apparteneva ad un ramo della
gens Cornelia ed era quindi di condizione patrizia, il suo antenato
Publio Cornelio Rufino era stato console nel
290 a.C., un altro,
Publio Cornelio Silla pretore nel 212 a.C. era stato il curatore della prima edizione dei
Ludi Apollinari, tuttavia la sua famiglia non aveva rilevanza politica e non disponeva di mezzi finanziari. Ricavò i mezzi per intraprendere la carriera politica dall'eredità della matrigna e, stando a
Plutarco, da quella di una prostituta con la quale aveva avuto una lunga relazione.
Gli fu certamente d'aiuto per ottenere la prima carica anche il matrimonio con
Giulia, sorella minore dell'altra
Giulia moglie di
Caio Mario e di
Gaio Giulio Cesare padre del
Cesare futuro dittatore.
Nel
107 a.C. infatti Silla divenne questore di
Mario allora impegnato nella guerra contro
Giugurta re di Numidia. In questa guerra Silla ottenne il suo primo successo riuscendo a catturare il re nemico, si distinse in seguito anche nella
guerra cimbrica e nelle
guerre sociali.
Nell'
88 a.C. ottenne il consolato e marciò su
Roma per bloccare le azioni del partito democratico di
Mario e di
Publio Sulpicio Rufo a favore della classe senatoria.
I democratici ripresero l'iniziativa quando Silla partì per combattere contro
Mitridate VI re del Ponto. Nell'
86 Caio Mario e
Lucio Cornelio Cinna furono consoli, e abrogarono le riforme conservatrici di Silla.
Mario morì nello stesso anno e
Cinna governò da solo introducendo nuove riforme democratiche e preparando la resistenza per il ritorno di Silla. Anche
Cinna morì nell'
84 a.C. ucciso in un ammutinamento dei suoi soldati e quando Silla tornò nell'
83 travolse tutti i suoi avversari fino a sconfiggerli definitivamente nella battaglia di Porta Collina.
Silla assunse la dittatura perenne ed iniziò un periodo di proscrizioni e di terrore sotto il suo governo strettamente oligarchico.
Le magistrature furono riviste con consistenti limitazioni dei poteri (soprattutto per i
tribuni della plebe) ed il numero dei
senatori fu aumentato a seicento.
Nel
79, inaspettatamente, Silla depose di sua volontà la dittatura e si ritirò a vita privata a
Cuma dove morì a sessant'anni nel
78 a.C.
Silla e Cesare
Silla detestava
Cesare perché questi, da giovane, simpatizzava per il partito popolare. Inoltre
Giulia, sorella del padre di
Cesare, aveva sposato
Mario, parentela certamente invisa al dittatore. Silla ordinò a
Cesare di ripudiare la moglie
Cornelia, figlia di
Cinna,
Cesare rifiutò e lasciò
Roma. Silla lo avrebbe fatto uccidere ma rinunciò perché l'azione avrebbe potuto avere pericolose conseguenze dato il prestigio della
Gens Iulia
Mogli e figli di Silla
Le notizie sui matrimoni di Silla sono narrate nella
Vita di
Plutarco. Un passo di quest'opera è tuttavia di dubbia interpretazione, dove si cita la prila moglie di nome
Ilia e la seconda di nome
Elia, sorge il dubbio che si tratti della stessa persona, oppure si può accettare l'opinione di chi identifica
Ilia con
Iulia o Giulia, cognata di
Mario e zia di
Giulio Cesare.
Se
Ilia e
Elia furono due persone diverse non è chiaro quale delle due fu madre di
Cornelia, prima figlia di Silla.
La successiva moglie di Silla fu una
Clelia della quale sappiamo soltanto che fu ripudiata con il pretesto della sterilità poco prima del matrimonio con
Cecilia Metella Dalmatica, figlia del ponteice massimo
Lucio Cecilio Metello Dalmatico.
Metella morì durante la dittatura di Silla il quale, dopo qualche tempo, si invaghì dela giovane
Valeria Messalla che fu la sua ultima moglie e madre della sua ultima figlia.
I figli di Silla furono
Cornelia Silla nata da
Ilia-Giulia o da
Elia,
Lucio Cornelio Silla nato da
Cecilia Metella o da
Ilia-Giulia,
Fausto e
Fausta, figli di
Cecilia Metella, gemelli. Infine
Postumia Cornelia Silla nacque da
Valeria dopo la morte dell'ex-dittatore.
Silla nella Guerra Sociale (approfondimento)
Nel
90 a.C., nominato legato del console
Lucio Giulio Cesare, si reca in
Campania.
Simula un attacco agli assedianti di
Isernia per allontanare
Mutilo da
Acerra; riesce a entrare a
Isernia portando rifornimenti ai
Romani comandati da Marco Claudio Marcello.
Caio Mario, nominato comandante del fronte settentrionale, accampato presso
Rieti, chiede al console
Lucio Giulio Cesare di mandargli due legioni comandate da Silla perché intende attaccare la
Marsica difesa da
Quinto Poppedio Silone. Dirigendosi verso
Alba Fucens,
Mario si scontra con i
Marsi comandati da
Silone e ha la meglio. I
Marsi fuggono verso sud e incontrano Silla che completa la vittoria.
Dopo la vittoria sui
Marsi,
Mario viene colpito da un ictus e Silla lo riporta a
Roma incaricando Marco Cecilio Cornuto di riportare l'esercito a
Rieti.
Sul fonte meridionale il console
Catone Liciniano lascia a Silla il comando nel
Sannio e in
Campania.
89 a.C. Silla ordina a Gaio Cosconio di portare due legioni via mare a
Larinum sulla costa adriatica, quindi portarsi nel
Sannio dove Silla stesso giiungerà via terra per compiere un'azione a tenaglia.
Silla con
Tito Didio e
Quinto Cecilio Metello attacca
Pompei e si scontra con ventimila
Sanniti comandati da
Lucio Cluenzio, I
Sanniti cercano rifugio a
Nola ma i cittadini non aprono le porte e cinquantamila sanniti vengono massacrati. Silla uccide personalmente
Lucio Cluenzio.
Silla torna a
Pompei, che si arrende, poi conquista
Stabia e
Sorrento.
Silla passa in
Irpinia dove da alle fiamme la città di
Eclano eliminando l'intera popolazione, quindi procede verso sud fino alla roccaforte irpina di
Compsa dove la cittadinanza si arrende senza combattere.
Marciando verso il
Volturno attacca il campo di
Mario Egnazio mentre sta smobilitando e riporta un'altra vittoria.
Gaio Papio Mutilo si rifugia a
Isernia, Silla lascia ad assediarlo il legato
Lucio Licinio Lucullo.
All'inizio di dicembre Silla è a
Roma per candidarsi al consolato, viene eletto console per l'
88 a.C. con
Quinto Pompeo Rufo.
Nel marzo
88 a.C. la
guerra sociale non è più una priorità e Silla si fa assegnare il comando contro
Mitridate del Ponto, ma il tribuno
Publio Sulpicio Rufo fa revocare a Silla il comando contro
Mitridate per assegnarlo a
Mario.
Alle idi di novembre Silla marcia su
Roma con cinque legioni e invade la città.
Mario e
Sulpicio fuggono,
Mario è catturato a Minturno e poi liberato,
Sulpicio viene ucciso.
Nel gennaio
86 muore
Mario.
Nell'
83 Silla torna in
Campania, sconfigge il console
Norbano e convince le legioni del console
Cornelio Scipione Asiatico a unirsi a lui,
Si allea con
Cneo Pompeo il Giovane (futuro
Pompeo Magno).
Nell'
80 a.C. Silla espugna
Nola e infierisce contro i
Sanniti.
Riferimenti letteratura:
Cicerone - Filippiche
Aulo Gellio - Notti Attiche
Appiano di Alessandria - Le guerre civili dei Romani
Plutarco - Pirro e Mario
Plutarco - Vite di Lisandro e Silla
Plutarco - Vite di Cimone e Lucullo
Plutarco - Demostene e Cicerone
Agostino di Ippona - La città di Dio
Vedi anche:
Cronologia dei magistrati romani