Nell'anno 180 d.C. il generale Maximus consegue una gloriosa vittoria sui ribelli della Germania. L'intento dell'imperatore Marco Aurelio è quello di nominarlo suo successore ai danni del figlio Commodo, insubordinato ed inetto. Commodo viene a conoscenza delle intenzioni del padre e tenta di eliminare Maximus, al quale fa trucidare la moglie ed il figlio. Maximus si salva a stento dall'attentato ma viene catturato e deportato in Africa come schiavo. Qui riesce a farsi notare e diviene un gladiatore, in questo modo può tornare a Roma ed organizzare la propria vendetta. Con numerosi e sanguinosi scontri nell'arena dai quali esce sempre vincitore, Maximus diviene l'idolo del popolo e quando si lascia riconoscere ed accusa pubblicamente Commodo questi non può agire per timore degli umori popolari. Con l'aiuto di un senatore e di Lucilla, sorella di Commodo, Maximus organizza una congiura per eliminare l'imperatore ma il suo piano fallisce e la repressione è ancora una volta crudele. Alla fine del film Maximus, ferito, è di nuovo nell'arena e Commodo lo affronta personalmente. Il gladiatore trova la forza di combattere per un'ultima volta ed uccide il proprio nemico prima di cadere a terra privo di vita.
Vincitore di cinque premi Oscar: migliore attore (R. Crowe), miglior film, migliori costumi, miglior sonoro, migliori effetti visivi.