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Francesco d'Assisi
Cantico di Frate Sole
Il Cantico fu composto nel 1224, due anni prima della morte del Santo. Le due antiche biografie di Francesco, Speculum Perfectionis e Legenda Perusina, raccontano che oltre ai versi, Francesco compose anche una melodia, con l'aiuto di Frate Pacifico che era stao "doctor Cantorum" presso la corte di Enrico VI.
L'esordio del canto comprende tre epiteti:
Altissimu, onnipotente, bon Signore
molto usati in tutii i componimenti medievali e nella Bibbia.
Seguono le lodi al Signore "Per" le sue creazioni.
Dibattuta è l'interpretazione della particella "per", ripetuta in ogni strofa, che può significare "a causa di" o "attraverso", la critica moderna predilige la seconda ipotesi, quindi è "attraverso le Sue creature" che il Signore viene lodato.
Altre interpretazioni possibili sono: "Il signore venga lodato tramite le Sue creature", o "il Signore sia lodato dalle Sue creature".
Il senso di "attraverso" è così riproponibile: "è l'esistenza stessa delle creature che costituisce e/o manifesta la lode del Creatore".
Le creature lodate o lodanti sono disposte in gruppi seguendo uno schema preciso che nella mentalità medioevale sembra ricorrente: dall'alto verso il basso.
Primo gruppo: sole - luna - stelle
Secondo gruppo: vento - aria - condizioni atmosferiche
Terzo gruppo: acqua - fuoco
Quarto gruppo: la terra e i suoi prodotti.
Solo a questo punto vengono citati gli uomini, ma non tutti gli uomini in generale: quelli ke perdonano per lo tuo amore / et sostengono infirmitate et tribulatione., copè i devoti ed i sofferenti. Questa precisazione darebbe vigore all'interpretazione "per = per mezzo, attraverso " di sui sopra, sono infatti gli uomini pii quelli che più contribuiscono al valore della Creazione.
Infine il Signore viene lodato per sora nostra morte corporale / da la quale nullu homo vivente po' skappare (o scampare, a seconda del codice).
Beati, si legge nel Cantico, coloro che verrannto trovati dalla morte nella Tua santa volontà perchè a loro la "morte seconda" non potrà nuocere.
La formula di chiusura è una generale esortazione rivolta al lettore fedele a lodare, benedire, ringraziare e servire il Signore. Secondo le antiche biografie di Francesco, l'autore aggiunse i versi relativi al perdono in occasione della rappacificazione fra il vescovo ed il potestà di Assisi, mentre i versi sulla morte furono composti quando il Santo seppe da un medico di essere prossimo a morire.