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Joseph Sheridan Le Fanu
La cugina assassinata
La giovane contessa irlandese Margaret D. non aveva conosciuto sua madre, morta subito dopo il parto ed era cresciuta con il padre che l'aveva allevata con granse senso di responsabilità ma scarso affetto.
Sulla reputazione della famiglia gravava un'ombra da quando lo zio di Margaret Arthur Tyrrell era stato sospettato di aver ucciso Hugh Tisdall con il quale aveva contratto grossi debiti di gioco.
Le indagini non avevano prodotto prove definitive e la vicenda era stata archiviata senza condanne ma Sir Arthur, ormai guardato con diffidenza in società, aveva cominciato a condurre una vita solitaria nella sua residenza di Carrickleigh insieme al figlio Edward ed alla figlia Emily.
Morendo, il padre di Margaret dispose che la figlia fosse affidata al fratello. Se Margaret avesse avuto figli entro un determinato periodo avrebbe ereditato l'intero patrimonio paterno che altrimenti sarebbe andato a Sir Arthur.
Così Margaret si trasferì a Carrickleigh, residenza in degrado che aveva conosciuto tempi migliori, dove venne accolta affettuosamente dalla cugina e dallo zio. In un primo periodo la sua vita scorse serenamente e la giovane strinse una profonda amicizia con Emily, la sua serenità era turbata soltanto dalle battute sconvenienti dell'arrogante cugino.
Trascorso un anno Edward dichiarò a Margaret il proprio amore e venne decisamente respinto ma in seguito fu rimproverata dallo zio per il suo rifiuto ed accusata di aver irretito il cugino.
Nelle settimane seguenti Margaret si rese conto di essere in pericolo: per prendere possesso dell'eredità, se avesse continuato a rifiutare Edward, padre e figlio l'avrebbero uccisa.
Infatti una notte il cugino penetrò nella sua camera per commettere il delitto ma non si accorse di uccidere non Margaret ma Emily che dormiva nel letto della cugina per farle compagnia. La giovane, che allarmata da alcuni rumori si era nascosta nell'ombra, riuscì a fuggire (la descrizione della fuga è carica di suspence) e a raggiungere il vicino paese dove venne soccorsa da un gendarme.
Il racconto si conclude con la condanna dei due assassini e della governante francese loro complice.