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Artemisia Gentileschi



Nata a Roma l'8 luglio 1593, figlia del pittore Orazio Gentileschi, studiò le tecniche pittoriche presso la bottega del padre dimostrando presto grande talento.
La pittrice crebbe nell'ambiente romano ravvivato da grande fermento artistico grazie alla presenza in città di artisti quali i Carracci, Domenichino, Guido Reni e Caravaggio.
Fu quest'ultimo, amico di Orazio, ad influenzare maggiormente l'opera di Artemisia e di suo padre.
Nel 1611 Artemisia fu violentata dal pittore Agostino Tassi, suo insegnante di prospettiva. A questa esperienza, secondo molti critici, si ispira una delle prime tele della pittrice intitolata Susanna e i vecchioni, mentre nella successiva Giuditta che decapita Oloferne l'artista avrebbe rappresentato il proprio desiderio di vendetta per la violenza subita.
Dal processo, del quale ci è giunta ampia documentazione, il Tassi che non poteva "riparare" in quanto già sposato, uscì con una lieve condanna mentre Artemisia nel 1612 sposò il fiorentino Pierantono Stiattesi con il quale si trasferì a Firenze per evitare la cattiva reputazione che le derivava dallo stupro.
A Firenze Artemisia strinse ottimi rapporti con molti famosi artisti e conobbe un periodo di successo anche grazie al favore della granduchessa Cristina di Lorena e del granduca Cosimo II dei Medici.
Fra le personalità con le quali fu in contatto in quegli anni si ricordano Galileo Galilei, Cristoforo Allori e Michelangelo Buonarroti il Giovane.
Nel 1621 Artemisia lasciò il marito e tornò a Roma dove entrò nell'Accademia dei Desiosi e studiò le nuove tendenze artistiche ma, probabilmente insoddisfatta delle commesse ricevute, si trasferì a Venezia intorno al 1627.
Nel 1630 si stabilì a Napoli dove abitò per il resto della vita ad eccezione di una parentesi in Inghilterra. A Napoli dipinse tele per la cattedrale di Pozzuoli ed altre opere fino al 1638 quando fu chiamata a Londra dove il padre era divenuto pittore di corte di Carlo I.
Orazio Gentileschi morì nel 1639 e, in data non nota, Artemisia tornò a Napoli dove morì nel 1653.


Da Wikipedia l'elenco delle opere di Artemisia Gentileschi:

Susanna e i vecchioni, Collezione Graf von Schönborn, Pommersfelden, 1610
Madonna col Bambino, Galleria Spada, Roma, 1610-1611
Giuditta che decapita Oloferne, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte, Napoli, 1612-1613
Danae, Saint Louis Art Museum, St. Louis, (Missouri), ca 1612
Minerva, Sopraintendenza alle Gallerie, Firenze, ca 1615
Autoritratto come martire, Collezione privata, ca. 1615
Allegoria dell'Inclinazione, Casa Buonarroti, Firenze, 1615 -16
Maddalena penitente, Collezione privata (già Marc A. Seidner Collection, Los Angeles), ca. 1615 -16
Conversione della Maddalena, Galleria Palatina, Palazzo Pitti, Firenze, 1615 -16
Autoritratto come suonatrice di liuto, Curtis Galleries, Minneapolis, ca 1615 -17
Giuditta con la sua ancella, Galleria Palatina, Palazzo Pitti, Firenze, 16181619
Santa Caterina di Alessandria, Galleria degli Uffizi, Firenze, ca. 1618-1619
Giaele e Sisara, Szépm?vészeti Múzeum, Budapest, 1620
Cleopatra, Collezione della Fondazione Cavallini-Sgarbi, Ferrara, ca. 1620
Allegoria della Pittura Musée de Tessé, Le Mans, 1620 -1630
Giuditta che decapita Oloferne, Galleria degli Uffizi, Firenze, ca. 1620
Santa Cecilia, Galleria Spada, Roma, ca. 1620
Autoritratto, Galleria Nazionale d'Arte Antica, Roma
Cleopatra, Collezione Amedeo Morandorri, Milano, 1621-22 (ritenuto da alcuni studiosi opera del padre)
Ritratto di gonfaloniere, Collezioni Comunali d'Arte, Palazzo d'Accursio, Bologna, 1622
Susanna e i vecchioni, The Burghley House Collection, Stamford, Lincolnshire, 1622
Lucrezia, Gerolamo Etro, Milano, ca. 1623-1625
Maria Maddalena come Melanconia, Cathedral, Sala del Tesoro, Siviglia, ca 1625
Giuditta con la sua ancella, The Detroit Institute of Arts, ca. 1625-1627
Venere dormiente, The Barbara Piasecka Johnson Foundation, Princeton, New Jersey, 1625-30
Ester e Assuero, Metropolitan Museum of Art, New York, ca. 1628-1635
Annunciazione, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte, Napoli, 1630
Corisca e il satiro, Collezione privata, 1630-35
Clio, la Musa della Storia, Palazzo Giuli, Pisa, 1632
Aurora, Collezione privata, Roma
Nascita di San Giovanni Battista, Museo del Prado, Madrid, ca. 1633-1635
Cleopatra, Collezione Privata, Roma, ca.1633-1635
Lot e le sue figlie, The Toledo Museum of Art, Toledo, Ohio, ca. 1635-1638
Davide e Betsabea , Neues Palais, Potsdam, ca 1635
Ratto di Lucrezia, Neues Palais, Potsdam,
Davide e Betsabea , Palazzo Pitti, Depositi, Firenze, ca 1635
San Gennaro nell'anfiteatro di Pozzuoli, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte, Napoli, 1636-1637
Santi Procolo e Nicea, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte, Napoli, 1636-1637
Adorazione dei Magi, Museo di San Martino, Napoli, 1636-1637
Davide e Betsabea, The Columbus, Museum of Art, Columbus, Ohio, ca. 1636-38
Autoritratto in veste di Pittura, Kensington Palace, Londra, 1638-1639
Venere che abbraccia Cupido, Collezione privata, 1640-1650
Un'allegoria della Pace e delle Arti sotto la Corona inglese, Marlborough House, Londra, 1638-39 (in collaborazione con Orazio Gentileschi)
Susanna e i vecchioni, Moravska Galerie, Brno, 1649
Madonna e Bambino con rosario, Palazzo El Escorial, Casita del Principe, 1651.

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