Via Statilia corre pressoché rettilinea da Porta Maggiore a Via Emanuele Filiberto, intersecando via di Santa Croce in Gerusalemme. Una parte del suo tracciato corrisponde a quello dell'antica via Celimontana che univa il Colosseo a Porta Maggiore.
Il nome della via deriva dalla Gens Statilia che aveva possedimenti sull'Esquilino.
Nell'area verde costeggiata da Via Statilia si notano le arcate dell'Acquedotto Neroniano, diramazione dell'Acquedotto Claudio voluta da Nerone per l'alimentazione idrica della Domus Aurea e prolungato da Domiziano.
Nel 1916 furono scoperti e riportati alla luce alcuni sepolcri interrati in età tardo repubblicana, oggi protetti da un recinto e da una tettoia.


I sepolcri di età repubblicana si trovano all'angolo di Via Statilia con Via Santa Croce di Gerusalemme