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Cristina di Svezia



Figlia di Gustavo II Adolfo di Svezia e di Maria Eleonora del Brandeburgo, nacque a Stoccolma il 18 dicembre 1626.
Ricevette dal padre e poi dal cancelliere Axel Oxenstierna un'accurata educazione. Ereditò la corona all'età di sei anni sotto la reggenza di un governo appositamente formato presieduto dall'Oxenstierna.
Nel 1644 la reggenza cessò e Cristina governò correttamente finché la sua passione per la filosofia e le lettere la distolsero dai suoi impegni e lasciò governare i suoi consiglieri.
Una crisi religiosa nel 1654 la indusse ad abdicare in favore del cugino Carlo Gustavo, che salì al trono come Carlo X, e a convertirsi al cattolicesimo, con grande scandalo per la popolazione svedese in maggioranza protestante. Cristina lasciò la Svezia e viaggiò in Europa fino a stabilirtsi a Roma nel 1655.
Fu accolta con onore e ospitata nel Palazzo Farnese. Con l'appoggio di papa Alessandro VII e del cardinale Azzolino suo grande amico tentò senza successo di ottenere la corona di Napoli e quella di Polonia.
Delusa, viaggiò ancora in Europa con alcune tappe in Svezia, tornò a Roma nel 1658 e vi si stabilì definitivamente affittando il Palazzo Riario (divenuto in seguito Palazzo Corsini) e ottenendo una pensione dal Vaticano per i buoni uffici del cardinale Azzolino.
Si circondò di una sua piccola e vivace corte frequentata da quei letterati e quegli intellettuali che fondarono l'Accademia dell'Arcadia.
Morì a Roma il 19 aprile 1689 e il cardinale Azzolino, che l'aveva assistita fino all'ultimo respiro ottenne che venisse sepolta in San Pietro.
Fu donna di grande cultura e durante la vita fu in rapporti con intellettuali come Grozio e Cartesio, fu autrice lei stessa di una biografia di Giulio Cesare1.


Note:
1. Luciano Canfora - Giulio Cesare, premessa 4



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