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Feudalesimo



Già nell'ultimo periodo dell'impero romano d'occidente si formò la tendenza a creare centri locali di potere intorno alle figure di latifondisti o di capi militari, tendenza agevolata dalla crescente debolezza del governo centrale. Questa tendenza andò consolidandosi nei secoli successivi alla fine dell'impero e divenne sistema organizzato con l'istituzione dell'impero carolingio. Tale sistema viene detto Feudalesimo.
Le caratteristiche del Feudalesimo furono:
- l'affermazione della signoria rurale e il conseguente fenomeno dell'incastellamento
- l'economia agricola basata sul vasssallaggio, cioè sul contratto con il quale un uomo libero (il vassallo) si rendeva soggetto a un signore in cambio della concessione gratuita di una terra da coltiare e sfruttare
- il rapporto tra il vassallo e coloro che abitavano e lavoravano le sue terre in una condizione sostanzialmente servile.
Il feudatario garantiva protezione militare ai suoi sottoposti che da parte loro si impegnavano a corrispondere al signore parte del raccolto e prestazioni lavorative. Il feudatario poteva concedere parte del suo dominio a un altro uomo libero che veniva definito valvassore, il quale a sua volta poteva assegnare parti del suo feudo ai valvassini. Si formava così una gerarchia piramidale che aveva al vertice un re o un signore di alto rango e alla base i contadini liberi e i contadini servi, detti questi ultimi servi della gleba.

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