Vissuto tra il XIII e il XIV secolo, membro di una famiglia di banchieri e genero di Reginaldo degli Scrovegni.
Nel 1303 si imparentò con i potenti Scaligeri di Verona facendo sposare una sua figlia a Bartolomeo della Scala, ma il legame fu infranto dopo un anno a causa della morte dello sposo e Vitaliano pretese la restituzione della dote della figlia.¹
All'attività finanziaria univa quella politica, fu infatti podestà di Padova nel 1307.
Il cronista Albertino Mussato, che era suo cognato, presenta Vitaliano in una luce molto positiva, tuttavia Dante (che evidentemente diponeva di informazioni a noi non pervenute) gli riserva un posto mel girone degli usurai accanto a Reginaldo degli Scrovegni. Non potendo, infatti, collocare direttamente Vitaliano nell'oltretomba per motivi cronologici, Dante fa annunciare la sua venuta da Reginaldo nel XVII canto dell'inferno.

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Note:
1. Vincenzo Presta - Voce Vitaliano del Dente in Enciclopedia Dantesca Treccani - 1970

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Riferimenti letteratura:

Divina Commedia - Inferno

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