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Ruggieri degli Ubaldini



Arcivescovo del XIII secolo, membro di una potente famiglia ghibellina del Mugello, quella degli Ubaldini. Era nipote del cardinale Ottaviano degli Ubaldini, vescovo di Bologna.
Ruggieri, infatti, iniziò la sua carriera presso la curia bolognese e nel 1271 fu nominato arcivescovo di Ravenna ma per contrasti con il rappresentante dei guelfi venne rimosso.
Nel 1278 papa Niccolò III lo nominò arcivescovo di Pisa, città allora governata dal ghibellino Ugolino della Gherardesca e da suo nipote il guelfo Nino Visconti.
Ruggieri approfittò del dissidio tra i due governanti fingendosi amico del Visconti per indurre Ugolino a screditare il rivale, quindi guidò la rivolta delle più importanti famiglie di Pisa contro Ugolino e lo fece imprigionare insieme ai figli e nipoti nella Torre della Muda. L'atroce destino riservato ai prigionieri che furono lasciati morire di fame provocò la reazione del papa Niccolò IV che rimproverò l'arcivescovo e preparò provvedimenti contro di lui che la morte gli impedì di attuare. Il processo fu ripreso più tardi sotto Bonifacio VIII e si concluse nel 1295 con la deposizione di Ruggieri che fu privato della sua dignità vescovile e condannato alla prigione a vita. Ruggeri morì a Viterbo il 15 settembre 1295.
Dante colloca Ruggieri nel nono cerchio dell'Inferno, nella zona dell'Antenora che accoglie i traditori della patria. Si tratta quindi di una punizione per peccati commessi in ambito politico mentre per espiare la sua colpa contro gli innocenti compagni di Ugolino, l'arcivescovo subisce una pena particolare riservata a lui solo: deve subire la feroce vendetta di Ugolino che rode eternamente il suo capo mentre entrambi sono incastrati nel ghiaccio.


Riferimenti letteratura:
  • Divina Commedia - Inferno



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