Senatore romano, alla caduta di Seiano fu accusato di essere stato suo sostenitore. Si difese in senato affermando coraggiosamente di esserne stato amico come lo erano stati molti altri e ricordando che il favore goduto da Seiano derivava proprio dal suo essere amico di Tiberio. Chiese di distinguere fra coloro che avevano cospirato per il potere e per la morte dell'imperatore con Seiano da quelli che erano stati semplicemente suoi amici in tempi in cui essere suoi avversari poteva essere molto pericoloso.
Questo discorso fu apprezzato dai molti che si trovavano nella stessa situazione ma non avevano avuto il coraggio di ammetterlo e anche Tiberio riconobbe le ragioni di Terenzio che infatti non subì alcuna pena.

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Riferimenti letteratura:

Tacito - Annali

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