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Gaio Plinio Cecilio Secondo il Giovane



Oratore e letterato, nipote di Plinio il Vecchio, nacque a Como nel 62 d.C.
Studiò presso Quintiliano, abbracciò la carriera forense e percorse tutto l'iter delle cariche pubbliche.
Fu tribuno militare in Siria nell'81, questore nell'89 o nel 90, pretore nel 93. Rischiò di inimicarsi Domiziano partecipando al processo contro Bebio Massa amico dell'imperatore e nel 97 fu accusatore di Publicio Certo che aveva provocato la disgrazia di Elvidio Prisco.
Sotto Traiano fu prefetto dell'erario di Saturno dal 98 al 100 e console suffetto nel 100, in questa occasione pronunciò in senato il discorso che ci è giunto con il titolo di Panegirico a Traiano.
Ancora nel 100, insieme a Tacito, accusò di corruzione il governatore d'Africa Mario Prisco.
Dal 105 al 107 ricoprì la carica di Curator Alvei Tiberis cioè di responsabile delle opere pubbliche relative al Tevere.
Fu ambasciatore in Bitinia (110-112 d.C.). Eusebio di Cesarea racconta che in questo periodo Traiano mitigò le persecuzioni dei cristiani su esortazione di Plinio.
Scrisse in gioventù delle opere poetiche ed in seguito sedici libri di discorsi di cui ci resta solo il Panegyricus Traiano Dictus e dieci libri di epistole.
In esse è contenuta la celebre descrizione dell'eruzione del Vesuvio nella quale Plinio il Vecchio perse la vita.
Plinio il Giovane morì nel 114 forse in Bitinia dove all'epoca era governatore.


Riferimenti letteratura:
  • Eusebio di Cesarea - Storia Ecclesiastica


    Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani



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