Militare romano, luogotenente del generale Gneo Domizio Corbulone in Armenia. Nella primavera del 58, mentre aveva il comando di alcune coorti ausiliarie, trasgredendo gli ordini ricevuti attaccò i Parti e fu duramente sconfitto. Corbulone lo punì facendolo attendare con i suoi uomini fuori dall'accampamento, condizione considerata molto umiliante, e lo riammise all'interno del trinceramento solo per intercessione degli altri soldati.

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Riferimenti letteratura:

Tacito - Annali

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