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Marco Tullio Cicerone
Marco Tullio Cicerone era un "uomo nuovo", un borghese di
Arpino
, piccolo centro di campagna nella valle del fiume
Liri
. Anche il padre si chiamava
Marco Tullio Cicerone
e secondo alcuni era figlio di un cardatore, ma i più ritengono che fosse un agricoltore benestante. Di sua madre
Elvia
(solo
Plutarco
ce ne tramanda il nome) sappiamo che apparteneva ad una famiglia plebea che aveva avuto almeno due
pretori
ai tempi della
seconda guerra punica
.
Dunque Marco Tullio fu il primo della sua famiglia ad accedere alle magistrature curuli.
Era nato il 3 gennaio del
106 a.C.
, si trasferì a
Roma
per acquisire la formazione giuridica. Fu discepolo di
Quinto Muzio Scevola
ed ascoltatore assiduo di
Marco Antonio
e
Licinio Crasso
. Fu vicino al circolo degli
Scipioni
ed ai molti intellettuali greci a
Roma
in quel tempo, come il poeta
Archia
(per il quale pronuncerà un'orazione volta a fargli riconoscere il diritto di cittadinanza) ed i filosofi
Fedro
e
Filone di Larissa
.
Busto di Cicerone
Roma, Musei Capitolini
Partecipò alla
guerra sociale
nello stato maggiore di
Pompeo Strabone
e poi in quello di
Silla
, subito dopo cominciò a intervenire nei dibattiti del Foro.
Nell'
81 a.C.
, sotto la dittatura di
Silla
, pronunciò l'orazione
Pro Quinctio
in un processo giudiziario.
L'anno successivo nella difesa di
Sesto Roscio Amerino
, accusato di parricidio da
Crisogono
, contribuì a screditare il regime di
Silla
ma poi dovette partire per l'Oriente per motivi di prudenza (
79 a.C.
).
Il soggiorno in
Grecia
ed in
Asia
fu un periodo importantissimo nella vita di Cicerone.
Ad
Atene
ritrovò l'amico
Attico
, già compagno di studi a
Roma
, e seguì gli insegnamenti del filosofo
Antioco di Ascalona
.
Dopo il soggiorno ateniese si recò a
Rodi
per completare la propria preparazione con il retore
Apollonio Molone
che aveva già frequentato a
Roma
.
Quando tornò a
Roma
Silla
aveva abbandonato il potere e Cicerone sposò
Terenzia
e cominciò a guadagnarsi un posto fra i grandi oratori. La sua eloquenza era molto legata alla vita politica (brogli elettorali, concussioni nei processi penali, ecc.).
Nel
75 a.C.
fu eletto
questore
per la
Sicilia
ed ottenne la ciscoscrizione di
Lilibeo (Marsala)
. Ben presto popolare fra i suoi amministrati accettò da questi l'incarico di rappresentarli nella causa contro il loro ex governatore, il propretore
Verre
, nella causa Cicerone si trovò contro il famoso oratore
Ortensio Ortalo
, difensore di
Verre
.
Cicerone portò avanti la causa in modo tale che
Verre
non osò difendersi e se ne andò in esilio dopo un solo giorno di dibattimento. Di questa causa ci restano le orazioni
Verrine
.
Grande divenne la popolarità di Cicerone che vinceva tutte le competizioni a cui partecipava:
edile curule
nel
69 a.C.
(la carica era molto costosa ma fu finanziariamente aiutato dai
Siciliani
riconoscenti),
pretore
nel
66 a.C.
,
console
nel
63 a.C.
.
Durante la pretura pronunciò il discorso
Pro Lege Manilia
, a favore del progetto di conferire a
Pompeo
poteri straordinari in Oriente, nella
guerra mitridatica
.
Evitò o non riuscì a collegarsi a famiglie illustri che agevolassero la sua carriera politica ma questo gli garantì una certa indipendenza anche se fu spesso ostacolato da una parte dell'aristocrazia per la sua origine sociale mentre ebbe più favore con i moderati.
Durante il
consolato
del
63
si schierò contro un progetto di legge agraria appoggiato da
Cesare
, nello stesso anno agì contro la famosa congiura sovversiva di
Lucio Sergio Catilina
.
Catilina
poteva contare sulla complicità di molte personalità , alcune delle quali si ritrassero in vista del fallimento.
Un tentativo di ucciderlo fornì a Cicerone l'occasione per attaccare apertamente
Catilina
: con le quattro orazioni
Catilinarie
, pronunciate in parte avanti al
Senato
, in parte davanti al popolo, infine ebbe la meglio e sostenuto dal senatoconsulto fece giustiziare tutti i congiurati che fu possibile arrestare.
Gli altri congiurati, compreso
Catilina
, perirono sul campo di battaglia ai primi dell'anno successivo.
Il successo di Cicerone fu però di breve durata, nel
59 a.C.
il tribuno
Publio Clodio Pulcro
lo mise sotto accusa per aver fatto giustiziare dei cittadini senza processo.
Clodio
aveva l'appoggio dei triumviri e nel marzo del
58 a.C.
Cicerone fu costretto all'esilio in
Grecia
.
Richiamato l'anno successivo riprese un'intensa attività oratoria, tuttavia nel quadro politico di quegli anni non riuscì più a giocare un ruolo da protagonista, quando il suo nemico
Clodio
sarà ucciso da
Milone
non riuscirà a pronunciare la sua difesa in favore di questi e
Milone
sarà condannato (
52 a.C.
).
Infine, nominato suo malgrado governatore della
Cilicia
, dovette di nuovo lasciare
Roma
, al suo ritorno
Cesare
aveva passato il
Rubicone
e Cicerone, dopo molte esitazioni, si schierò con
Pompeo Magno
. Dopo
Farsalo
ottenne il perdono di
Cesare
, non senza difficoltà . Dopo la morte di
Cesare
, Cicerone riprese intensamente l'attività politica ed in quel periodo raggiunse l'apice del potere.
Le orazioni
Filippiche
(undici discorsi) sono l'ultima opera della sua eloquenza ma quando il
secondo triumvirato
prese il potere, Cicerone fu di nuovo esiliato ed il 7 dicembre del
43 a.C.
venne ucciso dai sicari di
Marco Antonio
.
La lettura delle
Filippiche
fornisce una panoramica, sia pure di parte, degli eventi politici immediatamente successivi alla morte di
Cesare
, il momento in cui le sorti dell'impero stanno definitivamente per cambiare viene portato in luce con forza dall'eloquenza e dalla passione dell'Arpinate. L'ambizione di
Antonio
e dei suoi compagni, gli ideali repubblicani, lo spettro della dittatura solo temporaneamente fugato, l'idealizzazione delle figure di
Bruto
e degli altri tirannicidi, sono resi a volte con retorica esaltazione ma, grazie alla contestualizzazione precisa negli eventi del periodo che siamo in grado di conoscere, anche con grande realismo.
Dante
lo pone fra gli Spiriti Magni nel Limbo
Riepilogo delle magistrature di Cicerone:
Questore
nel
75 a.C.
Edile Curule
nel
69 a.C.
Pretore
nel
66 a.C.
Console
nel
63 a.C.
con
Gaio Antonio Ibrida
Opere di retorica:
-
De Oratore
- Brutus
Opere politiche:
-
De Re Publica
- Delle leggi
- Del problema della conoscenza accademica
- De finibus bonorum atque malorum
-
Tusculanae disputationes
- De Officis
-
De Amicitia
- De Senectute
Opere sulla religione:
- De natura deorum
- De divinatione
- De fato
Raccolte di lettere:
- Ai familiari
- Ad Attico
- Al fratello Quinto
- A Marco Bruto
Principali orazioni:
Pro Roscio Amerino
Orazioni Verrine
Pro Quinctio
Orazioni Catilinarie
Pro Murena
Pro Caelio
Pro Archia
Pro Annio Milone
Filippiche
Riferimenti letteratura:
Velleio Patercolo - Storia romana
Aulo Gellio - Notti Attiche
Quintiliano - La formazione dell'Oratore
Dione Cassio - Storia romana
Plutarco - Demostene e Cicerone
Plutarco - Alessandro e Cesare
Plutarco - Vite di Cimone e Lucullo
Plutarco - Vite di Demetrio e Antonio
Plinio il Vecchio - Storia Naturale
Svetonio - Vite dei Cesari
Valerio Massimo - Fatti e detti memorabili
Macrobio - Saturnali
Divina Commedia - Inferno
Montaigne - Saggi
William Shakespeare - Giulio Cesare
Bertolt Brecht - Gli affari del signor Giulio Cesare
Vedi anche:
Cronologia dei magistrati romani
Riferimenti Genealogici
Padre:
Marco Tullio Cicerone
Madre:
Elvia
Fratelli e sorelle:
Quinto Tullio Cicerone
Indice sezione