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Gregorio VII papa



Ildebrando, nato a Sovana (presso Grosseto) fra il 1013 e il 1024, intraprese la carriera ecclesiastica e divenne cappellano di Gregorio VI e quando questi fu deposto nel 1046 lo seguì in esilio.
Fu arcidiacono sotto Leone IX e continuò a svolgere importanti incarichi sotto i pontefici successivi. Fu consigliere di Alessandro II che spinse a promuovere la riforma della Chiesa.
Morto Alessandro II nel 1073, Ildebrando fu eletto papa e prese il nome di Gregorio VII.
Accettò di sottomettere l'elezione all'approvazione imperiale come era costume dell'epoca ma ben presto iniziò a realizzare il suo programma di riforme e a ricercare la liberazione della Chiesa Romana da qualsiasi forma di sottomissione ai poteri laici.
Nel 1074 convocò un concilio che abolì il concubinato dei sacerdoti e sancì definitivamente il celibato ecclesiastico.
Nel 1075 un secondo concilio proibì le investiture laiche. Questa decisione scatenò reazioni molto ostili, in particolare in Germania, e portò allo scontro diretto fra il pontefice e l'imperatore.
Nel 1076 Enrico IV convocò una dieta a Worms e dichiarò Gregorio VII deposto facendolo scomunicare dai vescovi a lui fedeli, il papa rispose scomunicando a sua volta l'imperatore e dichiarando i suoi sudditi liberi dall'obbligo di obbedienza.
Spinto dai suoi rivali che approfittavano della situazione per tentare di spodestarlo, Enrico IV scese in Italia e si presentò a Gregorio VII che si trovava a Canossa ospite della contessa Matilde, sua amica e sostenitrice, per chiedere l'assoluzione.
L'umiliazione alla quale Enrico si sottoponeva spontaneamente indusse Gregorio al perdono, ma nei due anni successivi Enrico dovette impegnarsi nella lotta contro Rodolfo di Rheinfelden duca di Svevia che era stato eletto re di Germania al suo posto da una parte della nobiltà tedesca.
Quando Gregorio VII riconobbe la nomina di Rodolfo, Enrico IV scese di nuovo in Italia e dopo vari tentativi di assedio entrò in Roma indesiando l'antipapa Clemente III e costringendo Gregorio a rifugiarsi in Castel Sant'Angelo.
Il normanno Roberto il Guiscardo, che aveva stretto rapporti di alleanza con il papa, intervenne a Roma liberando Gregorio VII ma le sue truppe saccheggiarono la città.
In questa situazione precaria Gregorio preferì ritirarsi a Salerno dove morì il 25 maggio 1085.
Le sue tesi sul primato papale del potere laico e sulla Libertas ecclesiae furono espresse nel Dictatus Papae, documento che forse riepilogava una collezione di canoni.
Gregorio VII fu santificato nel 1606. Festa il 25 maggio.


Vedi anche:
  • Cronologia dei Papi ed Antipapi


  • Indice sezione