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Demetra



Demeter Altemps Inv8596 n2
Demetra, copia romana di
scultura greca del IV sec. a.C.
Roma - Palazzo Altemps
Dea delle messi, era la seconda delle tre figlie di Rea. A seconda delle versioni del mito è sposa di Posidone o di Zeus, con il quale concepisce la sua unica figlia Persefone. In un'altra versione si unisce ad un giovane cacciatore cretese, Ideo Dattilo, sui solchi di un campo arato tre volte e partorisce Pluto.
Divinità della terra e dell'agricoltura fu importata a Roma con il nome di Cerere, il suo culto, di tipo orgiastico, aveva centro in Grecia ad Eleusi, dove in suo onore si celebravano i misteri eleusini. Nell'isola di Lemno veniva chiamata anche con il nome di Axieros.


I Greci interpretavano il nome Demetra come 'Terra Madre'. Nel mito arcaico Demetra si trasforma in giumenta per sfuggire a Posidone ma questi assume a sua volta le forme di un cavallo e la raggiunge.
Mentre in età arcaica è confusamente identificabile con Gea (la Terra), nell'epoca classica diviene chiaramente la dea che dona agli uomini i cereali e che ha insegnato loro l'agricoltura. Si unisce con l'eroe Iasione o Iasios sui campi appena arati dando vita a Pluto che rappresenta l'abbondanza dei raccolti.
La figlia Persefone, il cui nome è certamente prellenico, regna sul mondo dei morti. In Omero Persefone non è mai definita figlia di Demetra.
Nell'Inno Omerico, Persefone viene rapita da Aidoneo, signore degli Inferi. Per placare Demetra che vietava alle messi di crescere, Zeus decreta che Persefone passi un terzo dell'anno negli inferi e gli altri due sulla terra. Quindi Persefone ritorna sulla Terra le piante tornano a fiorire, questa allegoria ce la indica come dea della vegetazione. Demetra e Persefone erano venerate nei riti misterici di Eleusi dei quali ovviamente non si sa molto proprio a causa del segreto che vincolava gli iniziati.
Dopo una notte di canti che ricordavano il mito del rapimento di Persefone il sacerdote (ierofante) invocava la 'Core' , appellativo della dea che significa 'la fanciulla' e quindi mostrava ai fedeli una spiga, simbolo del concepimento e della nascita del bambino Brimos (temibile, forte), ovvero Pluto.
Se i Misteri derivano quasi certamente da un antico rituale agrario celebrato per propiziare l'abbondanza del raccolto, il progressivo inserirsi del concetto di Persefone come regina degli Inferi ne fa anche (forse soprattutto) una liturgia connessa alla vita ultraterrena i cui obiettivi non si realizzeranno in questo ma nell'altro mondo.



Riferimenti letteratura:
  • Inni Omerici
  • Esiodo - Teogonia
  • Pindaro - Olimpiche
  • Licofrone - Alessandra
  • Igino - Fabulae
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Pausania - Descrizione della Grecia
  • Pseudo-Apollodoro - Biblioteca
  • Nonno di Panopoli - Dionisiache

  • Riferimenti Genealogici

  • Padre: Crono
  • Madre: Rea o Cibele
    Fratelli e sorelle:
  • Ade
  • Era
  • Zeus
  • Poseidone
    Matrimoni - Unioni:
  • Poseidone
  • Zeus
    Figli:
  • Persefone - Prosepina


  • Indice sezione