Stratego ateniese durante la guerra del Peloponneso.
Riportò vittorie a Samo, Potidea e Calcide.
Fu al comando della flotta a Naupatto ed in Acarnania.
E' citato in Cavalieri, in Lisistrata ed in Pace da Aristofane.
Pausania (I, 23, 12) ricorda la statua di Formione sull'Acropoli di Atene e racconta un episodio sulla vita dello stratego: oberato dai debiti si era ritirato a vita privata, quando i concittadini decisero di affidargli il comando della flotta rifiutò perché riteneva che la sua condizione di debitore moroso lo avrebbe reso poco credibile agli occhi dei soldati ma gli Ateniesi, decisi ad averlo come ammiraglio, saldarono tutti i suoi creditori.
Riferimenti letteratura: