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Antonio Priuli



Novantaduesimo doge di Venezia dal 1618 al 1623.

Quando venne eletto doge succedendo a Nicolò Donà, il 17 maggio 1618, Antonio Priuli aveva settanta anni, era di famiglia nobile ma aveva molti debiti a causa delle forti spese sostenute per "sistemare" i quattordici figli che aveva avuto dalla moglie Elena Barbarigo.
Personaggio generoso ed equilibrato, fu accolto con piacere dal popolo.
Gli anni del suo dogato furono difficili per la forte tensione nei confronti della Spagna. Sembra che gli Spagnoli progettassero di sottomettere la repubblica e a questo scopo avevano già inviato mercenari e corrotto militari veneziani. Ne nacque una stagione di persecuzioni contro gli stranieri e i loro sostenitori con molti arresti ed esecuzioni.
Nel 1622 si svolse il processo contro Antonio Foscarini accusato di alto tradimento che venne giustiziato e riabilitato pochi mesi dopo quando si appurò la sua innocenza.
Anche con il Vaticano i rapporti erano tesi, tanto che quando il figlio del doge Matteo fu nominato vescovo di Brescia da Gregorio XV il consiglio dei dieci lo costrinse a rinunciare alla carica.
Antonio Priuli morì il 26 agosto 1623. Suo successore fu Francesco Contarini.


Vedi anche:
  • Dogi di Venezia


  • Indice sezione