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Ipsipile
L'unica delle donne di
Lemno
a non partecipare al massacro degli uomini ispirato dell'ira di
Afrodite
. Mette in salvo il padre
Toante
secondo alcuni
(Ap. Rodio, Argon. 1,621-623)
chiudendolo in una cassa ed affidandolo al mare. In un'altra versione Ipsipile salva
Toante
travestendolo come una statua di
Dioniso
durante una processione rituale.
Divenuta regina di
Lemno
, Ipsipile accoglie gli
Argonauti
e tenta di trattenerli per ripopolare l'isola.
Nelle
Argonautiche
di
Apollonio Rodio
appare innamorata di
Giasone
. Quando
Eracle
si impone ai compagni perché si riprenda il viaggio, Ipsipile prende mestamente commiato da
Giasone
augurandosi di poter avere un figlio suo. In altre fonti si legge che da Giasone Ipsipile ebbe due figli:
Euneo
e
Deipilo
(secondo
Igino
) o
Euneo
e
Nebrofono
(secondo
Apollodoro
).
Il tema erotico anticipa nell'opera il più passionale rapporto fra
Giasone
e
Medea
e riprende uno sperimentato modello epico (p.es.
Ulisse
e
Calipso
,
Ulisse
e
Circe
) che conoscerà con la
Didone
virgiliana l'apice della drammaticità .
Quando le donne di
Lemno
seppero che Ipsipile aveva salvato il padre la cacciarono. La donna fu accolta da Lico o Licurgo re di Nemea che le affidò il figlioletto
Ofelte
.
Un oracolo aveva avvertito che il bambino non avrebbe dovuto essere posto a terra prima di aver imparato a camminare, ma quando i sette comandanti diretti a
Tebe
per la loro famosa missione chiesero indicazioni a Ipsipile questa pose
Ofelte
su un cespuglio per versare acqua agli uomini e un drago divorò il bambino.
Adrasto
e i suoi compagni uccisero il drago e convinsero Lico a non punire Ipsipile, quindi istituirono i
Giochi Nemei
in onore di
Ofelte
che da allora fu chiamato
Archemoro
.
Nell'Inferno dantesco Ipsipile viene citata con il nome di Isifile a proposito dell'abbandono da parte di Giasone: per Dante la giovane venne sedotta e poi abbandonata "gravida e soletta" da
Giasone
che sconta questo peccato e l'abbandono di
Medea
nella bolgia dei seduttori dell'ottavo cerchio (Inf. XVIII, vv.92-96)
Riferimenti letteratura:
Apollonio Rodio - Argonautiche
Igino - Fabulae
Pseudo-Apollodoro - Biblioteca
Divina Commedia - Inferno
Figli:
Nebrodono
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