Questo breve libro dell'Antico Testamento è stato scritto verso la fine del VII secolo a.C. e contiene una profezia riguardante l'invasione del regno di Giuda da parte dei Babilonesi di Nabucodonosor, nel libro definiti Caldei.
E' sviluppato in forma di dialogo fra il profeta Abacuc ed il Signore.

I.
Invocazione di Abacuc al Signore per chiedere il motivo degli eventi tragici e violenti ai quali assiste.
Risposta del Signore: descrizione delle terribili orde dei Caldei.

II.
Il Signore ordina al profeta di scrivere quanto sta apprendendo:

E' una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce, se indugia attendila,
perché certo verrà e non tarderà.

Il superbo, reso malvagio dalle ricchezze accumulate, dovrà soccombere. Il sangue versato e le ingiustizie commesse per arricchire si rivolgeranno contro di lui e dovrà pagare per le sue colpe:

Guai a chi costruisce una città sul sangue
e fonda un castello sull'iniquità.

III.
Preghiera di Abacuc.
Tutto il capitolo è un salmo che veniva cantato durante le cerimonie religiose.
Consiste in un'invocazione del Dio degli Esercito che verrà a vendicare le ingiustizie perché l'empio soccomba ed il giusto sia salvato.