Per ordine del Signore il profeta Osea prese con se la prostituta Gomer riscattandola con il suo denaro. Da Gomer Osea ebbe un figlio di nome Izreel, un nome profetico che si riferisce ad una località in gli Assiri sconfissero Israele (740 a.C. circa) ponendo fine alla casa di Ieu. Nacquero quindi da Osea e Gomer una femmina e d un maschio, Dio volle che la prima si chiamasse "Non Amata" e il secondo "Non mio popolo" per sottolineare la loro lontananza dalle leggi divine.
Gomer rappresenta il popolo di Israele che cerca alleati nei suoi amanti (le nazioni straniere) invece di riporre tutta la fiducia nel Signore. Per errori simili il popolo di Israele sarà punito, gli Assiri devasteranno il suo paese e per i sopravvissuti sarò schiavitù e deportazione.
Dal canto suo Osea dovrebbe scacciare la donna che lo tradisce, dovrebbe abbandonarla nel deserto facendola morire di sete, ma il suo amore è troppo grande e se la donna si pentirà dei suoi errori, sarà di nuovo accolta nella casa coniugale. Sotto metafora, quindi, si parla di un popolo infedele, che non osserva la Legge e che adora altri dei, ma che sarà comunque salvato se saprà pentirsi e rimeritare il perdono del Signore.

Gli studiosi ritengono che il libro sia stato composto nell'VIII secolo e che contenga riferimenti all'assoggettamento del regno settentrionale agli assiri avvenuto tra il 732 e il 721 a.C.