La Porta Esquilina si apriva nelle Mura Serviane costruite nel quarto secolo a.C. ampliando una più antica cinta muraria per includervi anche il Quirinale, il Viminale, l' Esquilino ed il Celio.
L'originale porta a tre fornici fu completamente ricostruita in travertino e marmo sotto Augusto, probabilmente nel quadro degli interventi di bonifica e miglioria della Subura voluti da Mecenate.
Nel 262 d.C. la porta venne restaurata e dedicata all'imperatore Gallieno e a sua mogli Cornelia Salonina, come si legge nell'iscrizione sotto l'attico, di qui l'attuale denominazione di Arco di Gallieno.
Quando nel 1447 fu iniziata la costruzione della chiesa dei Santi Vito e Modesto, vennero demoliti i fornici laterali e rimase quello centrale ornato da capitelli corinzi che ora appare addossato alla chiesa.

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Vedi anche:

Porte di Roma

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