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BERTOLT BRECHT
L'ANIMA BUONA DI SEZUAN
Titolo originale:
Der Gute Mensch von Sezuan
Prima rappresentazione: 4 febbraio 1943 a Zurigo
Mariangela Melato nella parte
di Shen Te, nel 2009
L'acquaiolo Wang ha saputo (non importa come) che tre dei stanno per far visita alla città di Sezuan e da tempo li aspetta alla porta cittadina per essere il primo ad accoglierli.
Quando finalmente riconosce i tre divini viandanti si presenta con grande devozione e si offre di trovar loro un alloggio per la notte. L'impresa tuttavia si rivela non facile: tutti i concittadini interpellati da Wang, per diffidenza o per avarizia, rifiutano di ospitare i viaggiatori.
Soltanto la prostituta Shen Te accetta, pur dovendo per questo allontanare un cliente ed un indispensabile guadagno.
Gli dei, che intendono con la loro missione verificare se esista ancora una persona buona al mondo, son ben felici di accettare l'ospitalità di Shen Te. Intanto hanno scoperto che Wang, con un misurino truccato, imbroglia sulle sue vendite di acqua e quindi neanche lui è una persona buona. Resosene conto, Wang è fuggito abbandonando il suo carretto.
Al mattino Shen Te, sentendosi in colpa, confessa ai suoi ospiti di essere una prostituta, ma gli dei si rivelano molto indulgenti, infondo quelli di Shen Te sono gli scrupoli di un'anima buona costretta a peccare dalla necessità. Per aiutarla le lasciano del denaro, con il pretesto di pagare il pernottamento.
Partiti gli dei Shen Te scopre di aver ricevuto mille dollari e decide di aprire una piccola tabaccheria, ma prima di poter effettuare la prima vendita è già circondata da parassiti.
La famiglia presso la quale aveva abitato al suo arrivo in città (appena erano finiti i suoi soldi l'avevano cacciata) si trasferisce al completo nel suo retrobottega, l'ex proprietaria della tabaccheria le chiede cibo e denaro, tutti si aspettano qualcosa da lei e Shen Te, generosamente, si sforza di accontentare tutti.
Intanto gli dei compaiono improvvisamente al cospetto di Wang che si è nascosto sotto un ponte, gli raccontano dell'ospitalità di Shen Te ordinandogli di raggiungerla e prendersi cura di lei.
Il mattino seguente Shen Te è scomparsa, arriva Shui Ta, suo cugino sul conto del quale i parassiti avevano scherzato ignorandone l'esistenza.
Shui Ta prende in mano la situazione con grande energia, liquida rapidamente un falegname che presenta un conto esoso e fa arrestare gli indesiderati ospiti, ma nulla può contro la proprietaria del locale che pretende il pagamento anticipato dell'affitto.
Un poliziotto gli consiglia di trovare un marito per Shen Te.
Shen Te sta recandosi a conoscere il marito che Shui Ta e il poliziotto le hanno trovato quando incontra un aviatore disoccupato in procinto di impiccarsi. Per evitare che l'uomo si uccida si ferma a chiacchierare con lui.
Durante la notte gli dei appaiono ancora a Wang, che ormai non ha più motivo di nascondersi ed ha ripreso la sua attività di acquaiolo, e lo interrogano su Shen Te ma appaiono delusi dal basso profilo delle sue opere buone.
Shen Te è ormai innamorata dell'aviatore, ha dimenticato l'aspirante marito ed il problema dell'affitto. La soccorrono i due anziani proprietari di un negozio vicino che le prestano il denaro ma quando Shen Te incontra la madre dell'aviatore le consegna il denaro avuto in prestito perché aiuti il figlio a trovare lavoro.
In un breve intermezzo Shen Te indossa la maschera e l'abito di Shui Ta svelando al pubblico che il fantomatico cugino è lei stessa travestita.
Sotto queste mentite spoglie, la ragazza incontra l'aviatore Sun, del quale è ormai divenuta amante, ma tramite questo colloquio comprende che il pilota non la ama e che è interessato soltanto all'aiuto finanziario da lei promesso.
Sta quindi per accettare la proposta di fidanzamento di Shu Fu, un facoltoso barbiere innamorato di lei, ma un nuovo incontro con Sun la convince a sposare l'aviatore, nonostante ne conosca le intenzioni.
Il matrimonio viene organizzato, il bonzo per celebrarlo è pronto, gli invitati sono riuniti, ma il mancato arrivo del cugino Shui Ta manda a monte la cerimonia. Del resto per lo sposo quello che conta è il denaro e sa che senza Shui Ta non riuscirà ad averlo.
Shen Te è ormai rassegnata a perdere il negozio e pronta a regalare le sue ultime cose. Accetta di andare a vivere con i suoi assistiti nelle baracche messe a disposizione dal barbiere.
Quest'ultimo arriva improvvisamente. Non sopporta l'idea di veder chiudere la tabaccheria che è ormai un'istituzione assistenziale nel quartiere e, anche se sa che non potrà sposare la giovane, decide di lasciarle un assegno in bianco, salvando la situazione.
Shen Te, che ha scoperto di essere incinta, è ben lieta di accettare ma è ormai disgustata dall'egoismo e dalla disonestà che la circondano, decide quindi di far "tornare" ancora una volta il cugino per raddrizzare le cose.
Shui Ta compila l'assegno con una grossa somma, paga l'affitto e comunica a tutti i parassiti che in futuro avranno cibo solo in cambio di lavoro. Ha deciso di organizzare una manifattura di tabacco nelle baracche del barbiere utilizzando dei sacchi di tabacco fresco, evidentemente rubati, che i parassiti di Shen Te hanno nascosto nel suo retrobottega.
Anche Sun l'aviatore si rassegna a lavorare nella manifattura essendo ormai sfumata ogni possibilità di tornare a volare, tuttavia, grazie all'incoraggiamento di Shui Ta ed alle sue capacità, in breve viene promosso da operaio a sorvegliante.
Trascorrono alcuni mesi senza che Shen Te si mostri, preferisce lasciar gestire l'azienda a Shui Ta, certamente meno amato di lei ma molto più rispettato. L'azienda cresce tanto che le baracche del barbiere non bastano più ad ospitarla e Shui Ta avvia trattative con la padrona della tabaccharia per prendere in affitto altri locali.
Tutto sembra andare per il meglio, ma la scomparsa di Shen Te non è passata inosservata e corre la voce che Shui Ta la tenga prigioniera.
Dopo una discussione con Shui Ta, l'aviatore sente un pianto femminile provenire dal retrobottega, convinto di aver scoperto la verità corre a chiamare la polizia.
La tabaccheria, che ora è diventata un elegante ufficio, si popola rapidamente con i vari personaggi della commedia, la tensione sale e quando arrivano i poliziotti qualcuno accusa Shui Ta di aver ucciso Shen Te.
Il "cugino" viene condotto in tribunale dove i tre dei hanno preso il posto del giudice. Vengono ascoltati i testimoni, alcuni concordi nell'affermare le doti e la serietà di Shui Ta, altri pronti ad accusarlo. Il pilota, pur essendo fra gli accusatori, esclude che Shen Te sia stata uccisa perché è certo di averla sentita piangere poco prima dell'arresto di Shui Ta.
Shen Te, che ha riconosciuto gli dei, chiede che l'aula venga sgomberata e, togliendosi la maschera, svela ai falsi giudici la sua vera identità.
L'epilogo della commedia rivela chiaramente quanto l'autore ha voluto dire: non c'è posto per la bontà. Nonostante la sua anima buona, anzi proprio a causa di questa, Shen Te stava per essere travolta ed ha dovuto ricorrere al travestimento per difendere se dtessa ed il figlio che nascerà. A volte le sue buone intenzioni l'hanno portata a nuocere involontariamente proprio alle persone che avrebbe voluto aiutare ed ora, sconvolta e disorientata, chiede aiuto agli dei ma questi, affermando che non è concesso loro intervenire, si allontanano in volo per tornare alla loro imperturbabile sede celeste.