4/vgF0McT6WBi1RPOKg40mK96lk1bJq1dTncfbVzjMYsVgdkLfU3L2ZoQ
Sunelweb
Guida rapida
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
O
P
Q
R
S
T
U
V
W
Y
Z
Home
Storia
Storia antica
Storia greca
Biografie
Approfondimenti
Cronologia
Governanti
Atene
Sparta
Tebe
Argo
Corinto
Magna Grecia
Macedonia
Tirannidi
Glossario
Storia romana
Biografie
Approfondimenti
Cronologia
Governanti
Re di Roma
Consoli
Imperatori
Glossario
Storia ebraica
Biografie
Cronologia
Governanti
Giudici di Israele
Re di Israele fino a Salomone
Regno di Israele o di Samaria
Regno di IGiuda
Glossario
Storia della Mesopotamia
Biografie
Cronologia
Glossario
Storia persiana
Biografie
Cronologia
Achemenidi
Glossario
Storia bizantina
Biografie
Cronologia
Imperatori di Bisanzio
Glossario
Storia egiziana
Biografie
Cronologia
Glossario
Storia siriana
Biografie
Cronologia
Dinastia dei Seleucidi
Governatori romani
Glossario
Storia italiana
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia europea
Storia francese
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia spagnola
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia inglese
Biografie
Cronologia
Governanti
Glossario
Storia tedesca e austriaca
Biografie
Cronologia
Sacro Romano Impero
Glossario
Storia altri Paesi Europei
Belgio
Danimarca
Polonia
Portogallo
Ungheria
Storia della Chiesa
Biografie
Cronologia
Papi e Antipapi
Glossario
Pagine tematiche
Cronologia generale
Governanti
Famiglie
Città
Guerre
Popolazioni
Letteratura
Letteratura greca
Letteratura latina
Letteratura italiana
Letteratura spagnola
Letteratura francese
Letteratura inglese
Letteratura tedesca
Premi letterari
Mitologia
Dei, eroi ed altri personaggi
Le leggende di Tebe
Letteratura e mitologia
Teatro
Indice per autore
Indice per titolo
Cinema
Ricerca
Cronologia
Ricerca
Glossario
ROMANCERO DEL CID
Il Romancero del Cid è una raccolta di brevi canti in versi detti
Romances
, scritti in volgare castigliano da autore ignoto (non necessariamente da un solo autore), probabilmente nel
XIV secolo
. La raccolta fu ordinata e edita per la prima volta dal domenicano Fernando del Castillo (
1529
-
1595
).
Canto I
Diego Lainez de Vivar
, discendente di
Lain Calvo
e padre di
Rodrigo Diaz
, medita su un'offesa ricevuta dal
Conte Lozano
, a causa dell'età non è in grado di vendicarsi e decide di mettere alla prova il coraggio dei figli per vedere quale di loro possa riscattare l'onore della famiglia. Per farlo stringe le mani dei figli fino a far male e li vede piangere e pregarlo di lasciarli, solo
Rodrigo
reagisce con la furia di una tigre.
Felice,
Diego
narra a
Rodrigo
l'onta subita consegnandogli una spada.
Canto II
Brandita la vecchia spada, un cimelio di famiglia,
Rodrigo
va in cerca di
Lozano
per sfidarlo.
Canto III
Pronunciate orgogliose parole di sfida,
Rodrigo
ingaggia un duello con il conte
Lozano
e presto lo uccide, quindi porta la testa del nemico abbattuto al padre.
Canto IV
Rodrigo
trova il padre assorto nei suoi scuri pensieri, lo scuote mostrandogli il suo macabro trofeo. Il vecchio esulta e cede al figlio il suo posto a tavola, gesto simbolico ma importante con cui gli cede il governo della casata.
Canto V
Diego Lainez
e
Rodrigo Diaz
cavalcano con un nutrito seguito per incontrare il re
Ferdinando I
. Giunto a destinazione
Rodrigo
è restio a baciare la mano del re, accetta di farlo su richiesta del padre ma inchinandosi gli cade la spada, il re spaventato gli ordina di allontanarsi e
Rodrigo
, offeso, abbandona il palazzo.
Canto VI
Donna Ximena Gomez
, figlia di
Lozano
, chiede vendetta al re. Questi, indeciso sulla decisione da prendere, convoca il
Cid
in sua presenza.
Canto VII
A sei mesi dalla morte di
Lozano
Donna Ximena
, per ottenere la sua vendetta, si rivolge ancora a re
Ferdinando
che la consola e promette di aiutarla.
Canto VIII
Con un improvviso cambiamento del quale non vengono esposte le ragioni,
Ximena
perdona
Rodrigo
e chiede al re di farglielo sposare. Il re convoca
Rodrigo
che accetta volentieri.
Canto IX
Il re dona agli sposi alcuni feudi.
Rodrigo
e
Ximena
si vestono per la cerimonia con abiti preziosi ed eleganti.
Canto X
Rodrigo
vorrebbe rifiutare i doni nuziali dei suoi vassalli in quanto ritiene che spettino al re.
Ferdinando
commosso elogia la sua modestia.
Canto XI
Ximena
scrive al re fiere lamentele perché
Rodrigo
è sempre in guerra e pochissimo tempo trascorre a
Burgos
con la sposa.
Ximena
è incinta e chiede a
Ferdinando
di lasciar tornare a casa suo marito.
Canto XII
Il re risponde a
Ximena
spiegando che il marito è assente per proteggere tutto il regno contro i Mori, missione che non può essere trascurata. La rassicura tuttavia garantendole la sua assistenza e promettendo ricchi doni al nascituro.
Canto XIII
Dopo il parto
Ximena
, elegantissima e ornata dei gioielli donatile dalla famiglia reale per il matrimonio, si presenta in chiesa dove, in assenza del marito viene accolta dal re il quale elargisce un donativo per la neonata.
Canto XIV
La principessa
Urraca
protesta con il padre
Ferdinando
per non essere stata ricordata nel testamento.
Canto XV
Ferdinando
si rammarica per l'audacia della figlia che lo ha minacciato di andare in giro per il mondo povera e sola e le assegna la ricca e ben difesa città di
Zamora
, dove ha conservato per lei un tesoro.
Canto XVI
Don Sancho
, figlio di
Ferdinando
ed erede della corona, non intende rinunciare a
Zamora
e incarica
Rodrigo
di trattare con
Urraca
perché gli consegni la città in cambio di molto oro o, a sua scelta, di altri possedimenti avvertendola che se riceverà un rifiuto intende impadronirsi di
Zamora
con la forza.
Canto XVII
Il
Cid
giunge a
Zamora
dove donna
Urraca
lo prega di non attaccare la città ricordandogli che fu proprio lei, insieme ai genitori, a consegnargli le insegne cavalleresche.
Canto XVIII
Ascoltata l'ambasciata di
Rodrigo
Donna Urraca
consulta il popolo di
Zamora
. Il verdetto esprime la decisione dei cittadini di morire piuttosto che cedere al re.
Don Sancho
si adira con
Rodrigo
per il fallimento della missione e lo caccia dalla
Castiglia
ma poi si pente, lo richiama e si riconcilia con lui.
Canto XIX
In un primo scontro sotto le mura di
Zamora
cadono duellando quattro cavalieri.
Canto XX
Il zamorano
Bellido Dolfos
esce dalla città assediata e si presenta a
Don Sancho
fingendosi un disertore e promettendo di aiutarlo ad espugnare la città ma alla prima occasione uccide il re colpendolo alla schiena. Rodrigo lo insegue ma non riesce a raggiungerlo prima che quello guadagni la porta di
Zamora
mettendosi al sicuro.
Canto XXI
Il
Cid
propone di sfidare i difensori di
Zamora
per vendicare l'uccisione di
Don Sancho
ma non può farlo personalmente a causa di un giuramento. Si offre volontario Diego Ordognez cavaliere castigliano.
Canto XXII
Ordognez pronuncia l'accusa di tradimento e la sfida sotto le mura di
Zamora
. Raccoglie la sfida Gonzalo Arias, anziano campione zamorano. Intanto gli altri zamorani giurano di non aver avuto parte all'uccisione di
Don Sancho
della quale il solo
Bellido
è responsabile.
Canto XXIII
Arias Gonzalo si presenta a
Urraca
con i suoi quattro figli prima di combattere contro Diego Ordognez, dichiara che sfideranno l'accusatore e che egli stesso, malgrado l'età, intende partecipare al combattimento.
Canto XXIV
Gonzales vorrebbe combattere ma
Urraca
lo trattiene perché ha promesso di prendersi cura di lei, sollecitato da molti cavalieri infine Gonzalo cede ai figli le sue armi e il suo cavallo. Pietro Arias, figlio di Gonzalo, esce ad affrontare Ordognez e viene ucciso in duello, così il fratello Diego. Fernando, il terzo figlio, viene ferito ma riesce a sua volta a ferire Ordognez e lo scontro viene interrotto dai giudici.
Canto XXV
Urraca
informa il fratello
Alfonso
della morte di
Sancho
e lo invita a prendere la corona, tuttavia
Rodrigo
pretende che
Alfonso
giuri solennemente di non avere responsabilità nella morte di
Sancho
.
Alfonso
giura ma è gravemente offeso con il
Cid
.
Canto XXVI
Alfonso
pronuncia il giuramento e il
Cid
gli rende onore.
Canto XXVII
Alfonso
discute con
Rodrigo
l'opportunità di una nuova impresa bellica ma il
Cid
gli raccomanda di stabilizzare il suo regno ed ottenere la piena fiducia dei suoi sudditi prima di affrontare una nuova guerra. Interviene Fra' Bermudo, cortigiano di
Alfonso
, contraddicendo
Rodrigo
ed insinuando che i suoi consigli sono interessati. I due litigano e il re ordina loro il silenzio.
Canto XXVIII
Il re arabo di
Toledo
si lamenta presso
Alfonso
per un'incursione del
Cid
nel suo territorio e
Alfonso
che ha sempre covato astio nei confronti di
Rodrigo
n e approfitta per esiliarlo di nuovo ordinandogli di partire entro nove giorni.
Canto XXIX
Si ribadiscono le accuse e le recriminazioni con le quali
Alfonso
ha ordinato al
Cid
di lasciare il paese.
Canto XXX
Il
Cid
risponde orgogliosamente al re difendendo il suo operato ed accusandolo di essere ingiusto e meschino.
Canto XXXI
Continua la replica di
Rodrigo
che esprime il suo disprezzo per i malvagi consiglieri del re e promette di togliere ai pagani terre e castelli per consegnarli ad
Alfonso
e dimostrargli il suo valore.
Canto XXXII
Prima di partire il
Cid
assiste alla messa nella chiesa di San Pietro, quindi giura sulla sua bandiera di consegnare le sue future conquiste a
Alfonso
per dimostrarsi superiore all'offesa patita.
Canto XXXIII
Rodrigo
ripete il concetto della lealtà incondizionata ai suoi cinquecento seguaci. Partono e rapidamente conquistano molti nuovi domini, giungono a
Valenza
e
Rodrigo
invia al re molti ricchissimi doni.
Canto XXXIV
Il
Cid
e i suoi vengono assediati nella città di Alcocer da un grande numero di Mori. Il nobile
Alvar Fañez
esorta i suoi compagni a riguadagnare la libertà combattendo, il
Cid
approva, lo elogia, esce per primo fra i nemici e li sconfigge.
Canto XXXV
Lettera dall'esilio del
Cid
alla nobiltà castigliana con la quale dichiara la sua fedeltà al re e agli ideali cavallereschi e compiange la sua sposa sola e circondata da nemici.
Canto XXXVI
Il cavaliere asturiano Martino Pelaez è fisicamente molto dotato ma è un codardo. Giunge al campo del
Cid
che assedia
Valenza
e si unisce ai seguaci ma un giorno il
Cid
nota che durante un combattimento si tiene indietro e cerca di nascondersi. Quando il
Cid
vede Martino sedere alla mensa dei suoi migliori cavalieri dichiara che non è al suo posto e lo fa sedere alla sua tavola senza che Martino si renda conto di essere vituperato.
Canto XXXVII
Preso da parte Martino Pelaez il
Cid
lo rimprovera duramente per la sua viltà e gli ordina di uscire di nuovo a combattere per recuperare il proprio onore.
Canto XXXVIII
Martino, mortificato per la rampogna, giura a se stesso di farsi onore o morire. Alla prima occasione attacca furiosamente i Mori e ne fa strage, il
Cid
se ne rallegra e gli consente di sedere alla tavola dei campioni.
Canto XXXIX
Conquistata
Valenza
il
Cid
non infierisce sui vinti e non tiene nulla per se ma invia doni alla sua famiglia, all'abbazia di San Pietro e al re
Alfonso
. Restituisce un prestito a due usurai ebrei e manda a chiedere al re di consentire alla sua famiglia di raggiungerlo.
Canto XL
Il
Cid
affida a
Alvar Fañez
il compito di portare i suoi doni al re e di narrargli le sue vittorie, pregandolo di lasciare che
Ximena
e le sue figlie lo raggiungano a
Valenza
.
Canto XLI
Alvar Fañez
riferisce fedelmente le parole del
Cid
a
Alfonso
ma un cortigiano invidioso interviene per screditarle. Alvaro reagisce furiosamente e attaccherebbe il maldicente se non intervenisse
Alfonso
invitandolo a visitare
Ximena
.
Canto XLII
Rodrigo
si trova a
Valenza
con la moglie
Ximena
e le figlie Donna Sol e Donna Elvira che lo hanno raggiunto quando il califfo Miramolino proveniente da Tunisi si accampa con un enorme esercito intorno alla città. Mentre la moglie e le figlie guardano impaurite i nemici da una torrre, il
Cid
le rassicura e manda Don Alvaro Salvadores all'attacco con duecento cavalieri. Don Alvaro ferisce o uccide molti uomini ma alla fine del combattimento viene catturato e il
Cid
lo libera il mattino seguente.
Canto XLIII
Il
Cid
attacca al mattino e benché i nemici siano molto più numerosi dei suoi uomini ne fa strage e mette in fuga i superstiti. Miramolino riesce a stento a fuggire. Il
Cid
libera Alvaro Salvadores e torna a
Valenza
con un grande bottino.
Canto XLIV
Il moro Almofalasse occupa con uno stratagemma la città di Rueda quindi invita il re
Alfonso
a banchetto per aprire trattative. Il re diffida del moro, infatti i due nobili che manda al suo posto vengono trucidati. A questo punto il re richiama
Rodrigo
, lo perdona e gli chiede di riconquistare Rueda, impresa che il
Cid
svolge rapidamente e senza difficoltà.
Canto XLV
Alfonso
si riconcilia con il
Cid
magnificandone le imprese ed abbracciandolo.
Canto XLVI
I conti di Carrion chiedono di sposare le figlie del
Cid
,
Rodrigo
accetta malgrado il parere negativo di
Ximena
. Si celebrano le nozze a
Valenza
e seguono otto giorni di festeggiamenti.
Canto XLVII
Un giorno, mentre il
Cid
riposa e i suoi generi scherzano bisbigliando, qualcuno grida che è fuggito un leone. I due fratelli, Diego e Fernando corrono a nascondersi, uno sotto lo scanno del
Cid
, l'altro nella latrina. Quando il leone entra in scena ruggendo basta la voce del
Cid
a calmarlo e la belva, evidentemente addomesticata, si lascia accarezzare e ricondurre al serraglio. Ma ora il
Campeador
ha qualcosa da dire ai suoi generi.
Canto XLVIII
Il
Cid
tratta i generi molto duramente esprimendo tutto il suo disgusto per la loro viltà. I due conti si ritengono offesi.
Canto XLIX
Il
Cid
, in procinto di partire per combattere contro il califfo Bukar che attacca
Valenza
, si accommiata da
Ximena
. La raccomandazione principale dell'eroe è di non mostrarsi spaventati agli occhi dei nemici se egli dovesse cadere in battaglia. Un passo toccante è quello in cui
Rodrigo
immagina che, lui caduto, il suo cavallo Babieca torni a casa senza cavaliere e nitrisca per farsi riconoscere, in questo caso egli prega la moglie di "aprirgli l'uscio", accarezzarlo, nutrirlo ... e sono raccomandazioni piene di affetto.
Canto L
Bukar, accampato alle mura di
Valenza
, manda al
Cid
un messo con l'ordine di consegnargli la città, ovviamente il Cid rifiuta e segue una battaglia lunga e cruenta.
Rodrigo
, ancora un volta, riporta una grande vittoria ma anche in questa occasione ha modo di notare quanto siano pavidi i suoi generi.
Canto LI
Il cavaliere Ordognez durante la battaglia vede Fernando Gonzales, uno dei generi del
Cid
, fuggire inseguito da un moro. Interviene ed uccide l'inseguitore quindi si accorda con Fernando per far sapere che è sua la vittoria su quel nemico. Il
Cid
, fidandosi di Ordognez, crede a quanto gli si dice e se ne rallegra.
Canto LII
I generi del
Cid
chiedono licenza di partire con le spose ma durante il viaggio aggrediscono le giovani e dopo averle brutalmente malmenate le lasciano nude legate agli alberi in un bosco. Ordognez, cui il
Cid
ha chiesto di sorvegliare i generi, trova le poverette e presta loro i primi soccorsi, quindi lasciandole nella casa di un contadino si precipita a
Valenza
per avvertire il
Cid
.
Canto LIII
Ribadisce le sofferenze delle due giovani offese e legate agli alberi.
Canto LIV
Furibondo il
Cid
giura di vendicare l'onore delle figlie ma prima di agire decide di chiedere al re di giudicare e punire i conti di Carrion.
Canto LV
Il
Cid
espone al re la colpa dei generi e gli chiede di giudicarli.
Canto LVI
Se
Alfonso
non stabilirà la giusta pena per i conti di Carrione il
Cid
provvederà personalmente a punirli, afferma, e la sua sarà una terribile vendetta.
Canto LVII
Ximena
chiede vendetta al
Cid
per le figlie facendo leva sul suo onore.
Canto LVIII
Raccomandazioni di
Ximena
al marito che parte per andare a corte. Lo prega di stare in guardia perché i due perfidi conti potrebbero aver trovato il modo di ingannare il re e i suoi consiglieri. Lo prega di vendicare l'onore delle figlie ma senza combattere personalmente perché i due colpevoli non sono degli di affrontare il
Cid Campeador
.
Canto LIX
Prima di partire per
Toledo
il
Cid
raccomanda ai parenti e agli amici di non parlare con nessuno dell'accaduto e di continuare a rispettare il re nell'attesa della sua decisione.
Canto LX
Pittoresca descrizione della partenza del
Cid
e del suo seguito per
Toledo
.
Canto LXI
Il
Cid
giunge alla corte di
Toledo
allo scadere dei trenta giorni dalla convocazione, è vestito di rozzo panno e si presenta con un laconico saluto.
Canto LXII
Il
Cid
rimanda a
Valenza
l'amico Martino Pelaez con il compito di governare la città durante la sua assenza.
Canto LXIII
Rodrigo
ha portato con se a
Toledo
un lussuosissimo scanno rivestito di seta proveniente da un bottino. Il seggio suscita le critiche degli invidiosi, altri difendono il
Cid
e ne nasce una contesa a cui mette fine il re
Alfonso
.
Canto LXIV
Processo ai Conti. Il
Cid
pretende la restituzione di tutti i doni fatti ai generi.
Canto LXV e LXVI
Invettive del
Cid
contro i generi traditori e sfida a duello.
Canto LXVII
Il
Cid
recupera Tizona e Colada, le sue spade che aveva donato agli indegni generi e rivolge un discorso alle sue armi ricordando le imprese in cui le ha usate.
Canto LXVIII
Diego Gonzales afferma davanti al re che le figlie di
Rodrigo
non erano degne di sposare i conti di Carrion ma interviene Ordognez che svela il segretro del Moro che avevano finto fosse stato ucciso da Diego gettando su di lui grande vergogna.
Canto LXIX
Alfonso
rende onore al
Cid
e promette nuove e degne nozze alle sue figlie.
Canto LXX
Nel senato di
Toledo
dove si svolge il processo gli animi si scaldano e si sfiora la rissa,
Alfonso
congeda tutti e stabilisce che i conti di Carrion dovranno combattere contro tre cavalieri scelti dal
Cid
. I principi di
Navarra
e d'
Aragona
chiedono di sposare le figlie di
Rodrigo
.
Canto LXXI
Prima di partire da
Toledo
,
Rodrigo
offre al re una dimostrazione della sua destrezza di cavaliere e di quella del suo meraviglioso destriero Babieca, quindi offre i cavallo in dono ad
Alfonso
. Il re lo accetta ma vuole che
Rodrigo
lo tenga comunque con se.
Canto LXXII
I conti di Carrion non si presentano al duello con la scusa di non avere le loro armi e il re sposta a Carrion la sede del combattimento recandovisi con il suo seguito e con i cavalieri scelti dal
Cid
. I conti e un loro zio tramano per uccidere gli avversari prima del duello ma
Alfonso
ordina che chi rechi offesa ai cavalieri del
Cid
sia squartato vivo.
Inizia il duello: Fernando Gonzales viene ferito da Bermudo e si arrende prima di essere ucciso.
Martino Antolinez disarciona e ferisce Diego Gonzales che a sua volta si dichiara vinto.
Suero Gonzales, zio dei due conti, combatte con Busto Nugno, i due si scontrano con le lance e anche Suero, gravemente ferito, deve arrendersi.
I Gonzales vengono scacciati e in futuro non oseranno più mostrarsi a corte per la vergogna. I campioni del
Cid
tornato a
Valenza
con ricchi doni di
Alfonso
.
Canto LXXIII
Re
Alfonso
scrive al
Cid
un resoconto dettagliato del duello e della vittoria dei suoi cavalieri.
Canto LXXIV
Malato e consapevole di essere prossimo alla morte il
Cid
da disposizioni per le sue esequie. Vuole essere portato in
Castiglia
dalla famiglia e dai suoi compagni, dispone che lo trasportino in groppa al suo Babieca fingendo che sia vivo perché i Mori non vengano a sapere della sua morte.
Canto LXXV
Il testamento del
Cid
che lascia gran parte dei suoi beni ai poveri.
Canto LXXVI
Le ultime parole del
Cid
, indirizzate al re perché si comporti sempre con giustizia, renda onore agli amici e diffidi dei cattivi consiglieri.
Canto LXXVII
Il lamento di
Ximena
sulla salma del marito.
Canto LXXIII
Il prode Don Sancho, cavaliere di
Navarra
, rende omaggio al feretro del
Cid
e fa offerta a San Pietro di Cardegna del bottino da lui tolto ai Mori in precedenza. Reca con se un'insegna del
Cid
di fronte alla quale re
Alfonso
si inginocchia.
SUPPLEMENTO
Nella traduzione di Pietro Monti dalla quale è stata tratta questa sintesi, i canti che seguono sono stati omessi e poi riportati in "supplemento" in quanto ripetitivi rispetto ad altri inclusi nel testo e per rispettare un certo filo logico e cronologico della narrazione.
Canto I
Al cospetto del padre morto e di
Rodrigo
che l'ha ucciso,
Ximena
piange, maledice ed invoca la vendetta del re sull'uccisore.
Canto II
Dopo un feroce saccheggio cinque re dei mori con i loro soldati stanno lasciando la
Castiglia
con un grande bottino ma vengono intercettati da
Rodrigo
che cattura i cinque re e recupera il maltolto.
Canto III
Dopo il matrimonio il
Cid
si reca al santuario di Santjago per sciogliere un voto e durante il viaggio soccorre un lebbroso che si rivela essere San Lazzaro che loda
Rodrigo
per il suo coraggio e gli promette che non sarà mai sconfitto.
Canto IV
San Lazzaro appare in sogno anche a un vescovo di nome Astiano affermando di essere protettore dei cristiani contro i Mori e predicendo che il re
Ferdinando
l'indomani avrebbe preso Coimbra che assediava da tempo. Avviene così che proprio nella chiesa di Coimbra
Rodrigo
è investito cavaliere.
Canto V
L'imperatore Enrico si rivolge al papa Vittore lamentandosi di re Fendinando che non paga i tributi. Il papa scrive a
Ferdinando
che a sua volta convoca i consiglieri per esaminare la questione, tutti suggeriscono di pagare tranne
Rodrigo
che si oppone vivacemente. Il re segue il suo consiglio e scoppia la guerra contro l'imperatore. Subito dopo aver valicato il confine
Rodrigo
affronta e uccide Ramonte conte di Savoia, quindi vince una serie di battaglie finchè il nemico non prega il papa di convincere
Ferdinando
a tornare in
Castiglia
libero da qualsiasi tributo.
Canto VI
Rodrigo
accompagna il re
Don Sancho
ad un'udienza del papa e rende omaggio al pontefice ma quando si accorge che il seggio del re francese è situato più in alto di quello di
Don Sancho
lo frantuma con un calcio, pronto a duellare con chiunque abbia obiezioni.
Canto VII
I fratelli
Don Sancho re di Castiglia
e
Don Garcia re di Galizia
combattono a lungo.
Garcia
fa prigioniero
Sancho
che viene liberato da
Alvar Fañez
. Intorno a
Don Sancho
sono quattrocento cavalieri quando giunge
Rodrigo
con altri trecento. In una nuova battaglia
Don Garcia
è sconfitto e, catturato dal
Cid
, viene rinchiuso nel castello di Luni.
Canto VIII
Sconfitto
Garcia
,
Don Sancho
contende il regno all'altro fratello
Alfonso
e viene battuto.
Rodrigo
consiglia a
Don Sancho
di lasciar passare la notte, che i vincitori spenderanno ubriacandosi per festeggiare, e attaccare di nuovo all'alba. Così vien fatto ma nella battaglia entrambi i re vengono catturati.
Rodrigo
propone uno scambio ma poiché gli avversari non accettano li affronta in combattimento, solo contro molti, ne uccide tredici e libera
Don Sancho
mentre
Alfonso
viene condotto a
Burgos
prigioniero.
Canto IX
Donna Urraca
rivela al
Cid
che avrebbe voluto diventare sua moglie, il
Cid
è turbato dalla notizia.
Canto X
Don Sancho
è stato ucciso e il
Cid
pronuncia un lamento sulle sue spoglie.
Canto XI
Rodrigo
impone a
Alfonso
di giurare la propria estraneità alla morte di
Sancho
.
Alfonso
giura ma ordina a
Rodrigo
di lasciare il suo regno per un anno.
Rodrigo
parte con trecento cavalieri.
Canto XII
Per ordine di
Alfonso
Rodrigo
va a riscuotere i tributi di Almucanis, re moresco di Cordova e Siviglia vassallo del re di
Castiglia
. Trova Almucanis minacciato da un altro re di nome Mudafar con il quale combatte ... ovviamente vincendo.
Canto XIII
Prima di partire per l'esilio il
Cid
chiede denaro in prestito a due Giudei dando loro a garanzia due forzieri d'argento che in realtà sono pieni di sabbia.
Canto XIV
Durante l'esilio il
Cid
, con soli dodici compagni, affronta un'armata di centocinquanta cavalieri aragonesi e li vince tutti facendone sette prigionieri.
Canto XV
La fama del
Cid
è giunta fino al sultano di
Persia
che invia un parente con ricchissimi doni a rendere omaggio e testimonianza di amicizia al grande condottiero. Il
Cid
accoglie benevolmente l'ambasciatore che rimane suo ospite per alcuni giorni, quindi riparte recando al sultano doni con i quali
Rodrigo
ricambia quelli ricevuti.
Canto XVI
Il re Bukar si scontra con il
Cid
e fugge a cavallo dalla battaglia.
Cid
lo insegue ma il suo destriero Babieca è troppo stanco per raggiungerlo, infine
Rodrigo
scaglia la spada contro Bukar e lo colpisce nella schiena ma il Moro, benché ferito, riesce a saltare sulla sua nave.
Canto XVII
In un canto più lungo della media intitolato
Apologia del
Cid
e del suo Poeta
vengono riepilogate le principali gesta del
Cid
.
Canto XVIII
Elogio funebre del
Cid
in versi dai toni epici.
Canto XIX
Il
Cid
incontra il forte cavaliere moro Andalla ferito a morte, mentre si avvicina per aiutarlo sopraggiungono quattro cavalieri che inseguono una donna terrorizzata. La donna chiede aiuto e il
Cid
, senza esitare, affronta i cavalieri, due ne uccide e gli altri fuggono.
Rodrigo
vorrebbe parlare con la donna ma lei non gli risponde e corre disperata dal suo signore morente.
Canto XX
Grande festa nella casa del
Cid
a
Valenza
quando giungono i cavalieri che hanno sconfitto i pessimi generi, i conti di Carrione.
Canto XXI
Rodrigo
è vecchio e stanco quando viene informato che il suo nemico Bukar sta per attaccare
Valenza
e prega Dio di avere ancora la forza di respingerlo. Gli appare San Pietro che lo informa che morirà fra trenta giorni ma che per volere di Dio, benché morto, guiderà la sua gente a sconfiggere Bukar.
Canto XXII
Gil Diaz, compagno del
Cid
, esegue le sue ultime volontà imbalsamando il cadavere. Dopo dodici giorni Bukar attacca
Valenza
. Il cadavere del
Cid
viene legato su Babieca con una struttura di tavole che lo sorregge dando l'illusione che sia vivo. Tutta l'armata del
Cid
scende in campo con il suo comandante ritto sul suo cavallo con la spada in pugno e questa vista mette paura,
Alvar Fañez
attacca per primo e assalta un manipolo di amazzoni nemiche facendone strage, la battaglia si scatena e i Castigliani mettono in fuga Bukar che si salva su una nave lasciando sul terreno migliaia dei suoi uomini e un ricchissimo bottino.
I cavalieri del
Cid
proseguono verso la
Castiglia
per portare la salma al tempio di San Pietro di Cardegna.
Canto XXIII
Durante il trasporto molti rendono omaggio al cadavere imbalsamato del
Cid
.
Ximena
non vuole che si chiuda in una bara perché il suo aspetto è così bello e fiero che vuole mostrarlo ancora a chi lo ha amato.
Si uniscono al corteo anche le figlie del
Cid
con i loro nuovi mariti e il loro seguito. Tutti i parenti convengono alla chiesa di San Pietro e vi giunge anche re
Alfonso
che rende onore al più nobile dei suoi cavalieri al quale ordina di non dare subito sepoltura e il cadavere di
Rodrigo
viene posto di fronte all'altare con Tizona nella mano e vi resterà per dieci anni.
Canto XXIV
Il corpo imbalsamato del
Cid
rimane esposto in San Pietro in Cardegna per sette anni (la differenza con i dieci anni del canto precedente è certamente un errore di trascrizione). Un giorno un Giudeo si trova solo nel tempio ed ha la curiosità di toccare la barba del
Cid
(si diceva che nessuno aveva mai osato farlo quando era vivo) ma appena allunga la mano il
Cid
accenna a sguainare la spada. Il Giudeo sviene per lo spavento e quando rinviene racconta a tutti la sua esperienza e si converte al cristianesimo.