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Milico



Schiavo o liberto del senatore Flavio Scevino, lavorando nella casa di questi comprese che il senatore era coinvolto nella congiura che Gaio Calpurnio Pisone stava organizzando per eliminare Nerone. Sperando in una ricompensa Milico e sua moglie denunciarono Scevino e Antonio Natale, un altro congiurato.
Interrogati separatamente i due imputati caddero in contraddizione e la testimonianza di Milico, che fu ampiamente premiato, insieme a altre risultanze delle indagini portarono alla scoperta di una rete di congiurati così ampia da gettare Nerone nel panico. Seguì, ovviamente, una stage: fra i condannati furono Seneca e Lucano oltre a molti senatori e cavalieri. Altri indagati dei quali non fu possibile accertare le responsabilità furono esiliati, così come molte mogli e parenti dei condannati.


Riferimenti letteratura:
  • Tacito - Annali




  • Indice sezione