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Vilgardo di Ravenna



La vicenda di Vilgardo di Ravenna, raccontata da Rodolfo il Glabro, si svolse negli anni settanta del decimo secolo.
Vilgardo era un grammatico, un letterato molto colto, profondo conoscitore dei classici, degli autori latini in particolare. Secondo il cronista, costui ebbe la visione di tre suoi idoli, Virgilio, Orazio e Giovenale, che lo ringraziavano per la sua stima e gli promettevano di renderlo partecipe della loro gloria. Rodolfo ritiene che si trattasse in realtà di tre demoni che agivano per il loro diabolico tornaconto e avevano assunto l'aspetto dei tre sommi poeti per ingannare Vilgardo e spingerlo a diffondere false dottrine, con infatti avvenne.
Vilgardo, esaltato dalla visione, prese ad insegnare che la Verità si trova nelle parole dei poeti e non nelle scritture. Era una via pericolosa che, ovviamente, presto condusse il grammatico all'accusa di eresia e alla condanna a morte.


Riferimenti letteratura:
  • Rodolfo il Glabro - Storie


  • Indice sezione