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RODOLFO IL GLABRO
STORIE
LIBRO PRIMO
1
L'opera si apre con la dedica a
Odilone
abate di
Cluny
.
Rodolfo
dichiara di essere stato spinto alla composizione dell'opera dal rammarico per l'assenza di un cronista che tramandi ai posteri le vicende del suo tempo.
Ormai da duecento anni, dai tempi di
Beda il Venerabile
e di
Paolo Diacono
, nessuno si è più occupato di scrivere opere storiche.
Rodolfo
prenderà come punto di riferimento l'anno mille ricordando che nel
1002
fu incoronato
Enrico di Sassonia
e nel
987
Roberto di Francia
.
2
"Una trattazione sull'essenza della divina e astratta quaternità". I
Padri della Chiesa
greca individuarono alcune quaternità che consentono all'intelletto umano di comprendere il senso del mondo superiore e di quello inferiore.
Quattro sono i
Vangeli
, quattro gli elementi che compongono il mondo inferiore, quattro le virtù che dominano su tutte, quattro i sensi del corpo (si esclude il tatto).
Le corrispondenze: il posto che occupa l'etere nel mondo sensibile corrisponde a quello della saggezza nel mondo intellettuale. All'aria corrisponde la fortezza, all'acqua la temperanza, alla terra la giustizia.
Il
Vangelo
di
Matteo
include la figura della terra e della giustizia, il
Vangelo
di
Marco
riflette l'acqua e la temperanza, il
Vangelo
di
Luca
l'aria e la fortezza, quello di
Giovanni
l'etere igneo e la saggezza.
Collegando il microcosmo dell'uomo a tutto ciò: la vista e l'udito hanno la posizione superiore dell'etere, l'odorato corrisponde all'aria ed alla fortezza, il gusto all'acqua ed alla temperanza. Il tatto, il meno elevato di tutti, simboleggia la terra e la giustizia.
3
Il fiume che sgorga dall'
Eden
si divide in quattro rami: il
Fison
rappresenta la saggezza, il
Geon
simboleggia la temperanza, il
Tigri
la fortezza e l'
Eufrate
la giustizia.
Analogamente il tempo può essere diviso in quattro periodo: dall'inizio del mondo fino al
diluvio universale
prevalse la saggezza. Da
Abramo
in poi la temperanza. Da
Mosè
la fortezza. Dalla nascita di
Cristo
la giustizia.
4
La narrazione di
Rodolfo
riguarderà il periodo dall'anno
900
ai suoi giorni.
Con l'avvento di
Cristo
l'impero romano perse la sua potenza e nei secoli si indebolì sempre di più. I re del popolo franco superarono tutti gli altri e per molti anni legarono i propri nomi alle sorti dell'impero, per primi
Carlo Magno
e
Ludovico il Pio
.
Rodolfo
, nel rispetto dei limiti che si è dato, inizierà a narrare come quella stirpe di imperatori giunse alla fine.
5
L'ultimo re di questa stirpe fu
Carlo il Semplice
. Questi aveva fra i suoi notabili un certo
Erberto
che gli tese una trappola per attirarlo nel suo castello, lo catturò e lo tenne prigioniero fino alla morte.
Carlo
aveva un figlio di nome
Ludovico
che fuggì oltre il
Reno
e vi rimase fino alla maggiore età.
6
Rodolfo
, figlio del duca di
Borgogna
Riccardo il Giustiziere
aveva sposato
Emma
, sorella di
Ugo il Grande conte di Parigi e duca di Francia
.
Emma
ed
Ugo
, di comune accordo scelsero
Rodolfo
come nuovo re di
Francia
.
7
Intanto i potenti del regno elessero
Ludovico
figlio di
Carlo
(19 giugno
936
), detto
Ludovico IV d'Oltremare
. Questi sposò
Gerberga
, sorella di
Ottone I di Germania
ed ebbe un figlio di nome
Lotario
.
Quando
Lotario
successe sul trono a
Ludovico
rivendicò i territori che erano stati inglobati nel regno di
Sassonia
da
Ottone re dei Sassoni e imperatore dei Romani
.
Lotario
cercò una volta di catturare
Ottone II
che riuscì a mettersi in salvo ed invase la
Francia
arrivando fino a
Parigi
per poi tornare in
Sassonia
.
Lotario
incalzò l'esercito di
Ottone
fino alla Mosa dove molti fuggiaschi morirono annegati. Il conflitto terminò a questo punto senza che
Lotario
avesse raggiunto il suo scopo.
Lotario
ebbe un figlio di nome
Ludovico
che associò al trono (
Ludovico V o Luigi V
).
Ludovico V
sposò una donna aquitana (
Adelaide
figlia di
Folco II d'Angiò
) e la seguì nel suo paese ma i due si lasciarono e
Lotario
mandò a riprendere
Ludovico
.
Lotario
e
Ludovico
vissero insieme per qualche anno, poi entrambi morirono senza lasciare prole e così si estinse la loro dinastia.
8
L'impero romano passò ai re di
Sassonia
, il primo fu
Ottone I
figlio di
Enrico I l'Uccellatore
, la cui sorella
Edvige
sposò
Ugo il Grande
.
Ottone
fu abile e generoso. Durante il suo regno i Saraceni depredarono alcune regioni della catena alpina.
9
In quel tempo (
972
), l'abate
Maiolo
tornando dall'
Italia
fu catturato dai Saraceni mentre attraversava le
Alpi
con tutto il suo seguito e durante la cattura venne ferito ad una mano.
I rapitori chiesero un ingente riscatto e
Maiolo
inviò uno dei suoi a
Cluny
con una breve lettera in cui pregava i confratelli di raccogliere quanto richiesto. Ricevuta la lettera i monaci in preda alla costernazione spogliarono anche gli arredi del convento per realizzare la cifra del riscatto.
Durante la prigionia il carisma di
Maiolo
mise in soggezione i Saraceni: uno di loro preparò per i monaci del pane fresco con grande pulizia mentre un altro fu punito per aver inavvertitamente calpestato la
Bibbia
di
Maiolo
.
Infine i monaci pagarono il riscatto e
Maiolo
venne liberato. Poco dopo le truppe di
Guglielmo di Arles
circondarono quei Saraceni nei pressi di
Frassineto
e li sterminarono.
10
Morì l'imperatore
Ottone I
(
973
) e l'impero passò al figlio
Ottone II
, che finché visse governò ottimamente. In quello stesso periodo
Adalberto vescovo di Praga
subì il martirio fra il popolo dei
Prussiani
che era andato ad evangelizzare (errore cronologico di
Rodolfo
:
Adalberto
morì nel
997
).
11
Anche
Ottone II
morì (7 dicembre
983
) lasciando il regno al figlio
Ottone III
di circa dodici anni (altro errore di
Rodolfo
,
Ottone III
aveva poco più di tre anni).
12
Morì il pontefice (
Giovanni XV
, aprile
996
) ed
Ottone
fece eleggere un suo parente che divenne papa con il nome di
Gregorio V
. Ma il potente patrizio romano
Crescenzio
cacciò
Gregorio V
e lo sostituì con un'altra persona di sui gradimento (
Giovanni XVI
).
Ottone III
reagì partendo per l'
Italia
con un grande esercito e arrivato a
Roma
fece catturare, accecare e mutilare
Giovanni XVI
mentre
Crescenzio
si asserragliava in un'altissima torre fuori dalle mura.
Ottone espugnò la torre e fece precipitare
Crescenzio
dal punto più alto. Il corpo di
Crescenzio
, dopo essere stato trascinato a lungo nel fango venne esposto alla vista dei
Romani
.
13
Morto
Gregorio V
(18 febbraio
999
), Ottone fece eleggere papa
Gerberto d'Aurillac
arcivescovo di
Ravenna
. Questi era un uomo di immensa cultura ed acutissimo ingegno tanto che aveva già ottenuto il seggio episcopale di
Reims
ma a seguito di contese per quella cittadina aveva lasciato la
Francia
e si era rivolto a
Ottone III
che gli aveva fatto avere l'episcopato di
Ravenna
e poi il seggio pontificio che egli assunse con il nome di
Silvestro II
.
14
Ottone
decise di espellere i monaci del monastero di
San Paolo fuori le mura
, colpevoli di condotta non consona, e sostituirli con altri ma gli apparve in sogno l'apostolo
San Paolo
che lo ammonì che quei monaci andavano redenti, non espulsi. Così
Ottone III
rinunciò al suo proposito e si adoperò per riformare quella comunità monastica.
15
Ottone
sposò avventatamente la vedova di
Crescenzio
per ripudiarla poco dopo. Si mise in marcia per tornare in
Sassonia
ma morì durante il viaggio (23 gennaio
1002
) e fu sepolto in
Aquisgrana
.
16
Il regno di
Sassonia
passò ad un parente di
Ottone III
di nome
Enrico
(
Enrico II il Santo
, incoronato nel
1002
) che più tardi fu eletto anche imperatore dei Romani.
Ma ora
Rodolfo
intende parlare delle sciagure che colpirono il mondo in quegli anni. L'impero romano era stato diviso in due parti e tutta la latinità aveva
Roma
come capitale mentre tutti i
Greci
ebbero la loro capitale in
Costantinopoli
; ma le due parti divise si indebolirono e subirono frequenti invasioni.
17
Verso l'anno
900
i Saraceni mossero dalla
Spagna
per saccheggiare l'
Italia
. Si spinsero fino a
Benevento
e da allora ripeterono frequentemente le loro incursioni benché attaccati dagli imperatori e dai nobili locali.
18
Contemporaneamente le
Gallie
subivano le incursioni dei
Normanni
, un popolo proveniente da settentrione che navigava sottomettendo varie città e regioni.
19
Un giovane nativo delle
Gallie
di nome
Astingo
e di misera condizione andò in cerca di fortuna presso i
Normanni
ed entrò a far parte di un gruppo di pirati dediti ai saccheggi ed alle rapine. Finì per diventare un capo e volle portare la distruzione fra i suoi conterranei. Così attaccò più volte le
Gallie
, compiendo stragi, profanando chiese e riportando ricchi bottini.
20
Ai
Normanni
si oppose
Riccardo il Giustiziere
, duca di
Borgogna
e padre di re
Rodolfo
che più volte li affrontò in battaglia e ne fece strage.
21
Da allora i
Normanni
si tennero lontani dalla giurisdizione del re di
Francia
e qualche tempo dopo
Franchi
e
Borgognoni
cominciarono a stringere legami matrimoniali con i
Normanni
che si erano convertiti al
Cristianesimo
. Infine (nel
911
) fu firmato un trattato dal quale nacque il
Ducato di Normandia
con capitale
Rouen
. I duchi furono militarmente potenti ma fautori della pace, giusti e generosi. Assistevano i bisognosi, inviavano ricchi doni ai santuari di tutto il mondo ed aiutavano che intendeva recarsi in pellegrinaggio in Terra Santa.
22
Ma si scatenò una contesa fra il re di
Francia
e quello di
Sassonia
. Ne approfittarono gli
Ungari
che devastarono particolarmente la
Gallia
. Quella rovina cessò solo quando fra i regni franco e sassone tornò la pace. Gli
Ungari
si convertirono al
Cristianesimo
e divennero pacifici.
23
Per
Rodolfo
garanzia di pace e di prosperità è la scelta dell'imperatore da parte del papa. In occasione dell'incoronazione di
Enrico II
(10 febbraio
1014
) il papa
Benedetto VIII
fece realizzare una nuova insegna imperiale: un globo d'oro (il mondo) circondato da quattro file di pietre preziose (le virtù) e sormontato dalla croce (la giustizia divina).
Enrico
apprezzò molto la nuova insegna e ne fece dono all'
Abbazia di Cluny
.
24 - 26
Il libro si chiude con una serie di considerazioni simboliche di
Rodolfo
: il Crocifisso guardava ad occidente e la Sua destra tendeva a settentrione, per questo il
Cristianesimo
si è diffuso ad ovest e a nord mentre l'oriente ed il meridione (l'
Asia
e l'
Africa
) sono ancora abitate da popoli barbari ed infedeli.
Ma come il Creatore ha impiegato sei giorni per realizzare l'Universo, così per seimila anni ha operato per educare l'uomo finché il Figlio non si è incarnato nella sesta età che comprende il secolo attuale.
Nella settima si pensa che si concluderà ogni travaglio del modo ed ogni cosa troverà quiete in Colui dal quale ha avuto inizio.
LIBRO SECONDO
1
Dopo il regno dei tre Ottoni e quello di
Enrico II
il potere passò a
Ugo Capeto duca di Parigi
, figlio di
Ugo il Grande
e fratello di
Enrico I il Grande
, duca di
Borgogna
.
Ugo
fu incoronato (3 luglio
987
) con l'adesione di tutti i potenti del regno. Era imparentato con i re sassoni:
Ottone I
era figlio di una sorella di
Ugo il Grande
.
Appena eletto
Ugo
si trovò a fronteggiare molte ostilità ma con il suo vigore riuscì a reprimere ogni ribellione.
Mentre era ancora in vita fece nominare re il figlio
Roberto
(30 dicembre
987
) ed alcuni anni dopo morì serenamente (24 ottobre
996
).
Roberto II detto il Pio
era saggio, istruito e particolarmente devoto e si oppose alle gravi sciagure che durante il suo regno si abbatterono sulla Chiesa.
2
Intorno al
996
a Bernevul sulla
Manica
fu avvistata una balena di straordinaria grandezza. L'evento è occasione per raccontare brevemente le avventure di
Brandano o Brendano
, un monaco di origine inglese che con alcuni compagni faceva vita da eremita sul mare, fra le isole. Una volta, trovandosi in barca, trascorsero la notte su un'isoletta che in realtà era una balena e che li portò ad un'isola meravigliosa dove conobbero comunità monastiche che vivevano in modo esemplare.
3
Etelredo II re di Inghilterra
aveva sposato
Emma
, sorella di
Riccardo II il Buono duca di Normandia
. Il suo regno venne invaso da
Canuto il Grande
re degli
Angli Orientali
. Dopo molte incursioni
Canuto
concluse un trattato con
Riccardo II
, ne sposò la sorella
Emma
, vedova di
Etelredo
che morì nel
1016
, unificando il regno.
Quindi
Canuto
si rivolse verso gli Stati governati dal re
Malcolm II
che gli resistette strenuamente finchè
Canuto
non abbandonò l'impresa e concluse la pace con la
Scozia
.
4
Una parte della
Gallia
, la
Bretagna
, era da sempre abitata dai
Bretoni
, gente incivile e facile all'ira. Il loro principe
Conano (Conan I il Torto, conte di Rennes)
sposò la sorella di
Folco III il Nero conte d'Angiò
. Fra i due cognati scoppiò un grave diverbio (
Conan
cercava di impadronirsi della contea di
) e dopo molti scontri decisero di misurarsi in battaglia in un giorno stabilito.
Prima della battaglia i
Bretoni
si recarono sul posto e scavarono un fossato coprendolo con rami d'albero. Molti nemici al primo assalto vi caddero dentro e i
Bretoni
accorsero a farne strage ma
Folco
, disarcionato e rialzatosi, spronò i suoi con tale impeto che l'esercito bretone venne completamente massacrato.
Conano
, con una mano mozzata, venne fatto prigioniero (per altre fonti cadde sul campo).
5
Dopo aver sparso sangue in molte guerre,
Folco
cominciò a preoccuparsi della propria anima. Visitò la Terra Santa e fece voto di costruire sulle sue terre un nuovo monastero.
6
Ma quando la chiesa fu pronta l'arcivescovo di Tours Ugo di Chateaudun si rifiutò di consacrarla se prima
Folco
non avesse restituito tutto ciò di cui si era appropriato con le sue guerre e le sue razzie.
Folco
arrivò a minacciare l'arcivescovo, poi decise di recarsi a
Roma
dal papa
Giovanni XVIII
che davanti ai ricchi doni del conte non esitò ad inviare un cardinale a consacrare la chiesa. L'atto fu considerato molto disdicevole negli ambienti ecclesiastici.
7
Il giorno stabilito la chiesa di Loclas venne consacrata dal legato papale alla presenza di molte persone ma alla fine della cerimonia sopraggiunse improvvisamente un uragano che scoperchiò l'edificio distruggendone il tetto. L'evento, considerato come prodigio, vanificò il voto di
Folco
e fu monito per l'ingerenza del papa sulla diocesi di Tours.
8
Nella città di
Orleans
si verificarono due prodigi: il crocifisso di un convento di suore versò molte lacrime ed un lupo entrò in chiesa e fece suonare la campana tirandone la fune con i denti. Dopo un anno la città fu quasi distrutta da un terribile incendio.
9
Dopo l'incendio il vescovo Arnolfo volle subito ricostruire la cattedrale e mentre si scavavano le fondamenta fu trovata una grande quantità d'oro che il vescovo dedicò interamente alla riedificazione di quella e di altre chiese di
Orleans
. Si suppose che l'oro fosse stato sepolto da Sant'Euverte, vescovo del
VI secolo
e costruttore della prima chiesa che, ai suoi tempi, aveva avuto la fortuna di trovare un analogo dono.
10 - 12
Una lunga invettiva dell'autore contro la simonia ed i vizi degli alti prelati che si riflettono su tutto il clero. Il popolo a sua volta, imitando il clero, si macchia di avarizia, avidità ed altri peccati.
13
Eruzione del
Vesuvio
.
Rodolfo
tenta di dare una spiegazione "scientifica" del fenomeno.
14
Nello stesso periodo morivano molti illustri personaggi: il papa
Giovanni XV
, il marchese Ugo di
Tuscia
, Oddone conte di Tours e Chartres, Eriberto conte di Meaux e Troyes.
Morirono Riccardo duca di Rouen, Guglielmo duca di Poitiers, Manasse vescovo di
Troyes
, Gilberto vescovo di
Parigi
, Geboino vescovo di Chalons.
Morì anche
Maiolo
la cui fama di santità richiamò persone da tutto il mondo.
In quell'epoca infuriava una gravissima epidemia e molte furono le guarigioni ottenute presso le tombe dei tre santi confessori:
Martino di Tours
, Ulrico di Baviera e
San Maiolo
.
15
L'anno
997
(sembra che la data esatta sia
1002
) morì
Enrico il Grande
duca di
Borgogna
. Poco dopo si verificò l'apparizione di un drago in cielo che spaventò tutta la
Gallia
.
L'anno successivo la
Borgogna
fu invasa dall'esercito di
Roberto il Pio
e da trentamila
Normanni
guidati da Riccardo conte di Rouen.
Roberto
e Riccardo avevano deciso di dividere fra loro i territori appartenuti ad
Enrico
ma i
Borgognoni
erano insorti.
Il re assediò la città di
Auxerre
ma non riuscì ad espugnarla, si volse allora contro il vicino castello di San Germano. L'abate
Odilone
si offrì di fare da mediatore per ripristinare la pace.
16
Senza dare ascolto a
Odilone
Roberto
prese d'assalto il castello ma questo fu circondato da una misteriosa e densissima nebbia che impediva agli assedianti di mirare. Sotto il colpi degli assediati furono costretti a retrocedere, il re si ritirò ed attraversò la
Borgogna
saccheggiando ed appiccando incendi, finché non rientrò in
Francia
. Sarebbero trascorsi altri dieci anni prima che
Roberto
riuscisse ad impadronirsi della
Borgogna
.
17
Il mondo latino fu colpito da cinque anni di grave carestia. La fame portò al cannibalismo anche fra parenti, fra genitori e figli.
18
Nuova invasione dei Saraceni, arrivavano dalla
Gallia
meridionale, con grande strage di cristiani. Contro i Saraceni combattè più volte il duca di Navarra Guglielmo il Santo (Sancho Garces II) e nella guerra anche i monaci dovettero prendere le armi. Dopo moltissime perdite da ambo le parti vinsero i Cristiani ed i Saraceni, decimati, tornarono nel loro paese.
19
Nel monastero della Reome un monaco, trovandosi solo in chiesa una domenica dopo i riti mattutini ebbe la visione di un gruppo di austeri personaggi biancovestiti che entravano nella chiesa. Mentre uno di loro cominciava a dire la Messa, un altro spiegò al monaco che si trattava degli spiriti di un gruppo di confratelli morti per mano saracena. Dopo la Messa ed il bacio della pace gli spiriti scomparvero ed il monaco comprese che presto sarebbe stato con loro.
20
Infatti trascorsi cinque mesi il monaco, che era un medico, si recò ad
Auxerre
per curare alcuni monaci malati ma il giorno successivo al suo arrivo si ammalò gravemente. Ebbe la visione di una bellissima ragazza che lo rassicurava e raccontò al priore del luogo entrambe le sue visioni. Entro tre giorni spirò. Un uomo che si trovava in chiesa percepì i diavoli che tentavano senza successo di impadronirsi dello spirito del monaco.
21
In casa di una nobile borgognona in quel periodo cominciarono a piovere pietre che, pur se non ferivano nessuno e non provocavano danni, vennero interpretate come un nefasto presagio. Infatti la famiglia che abitava quella casa entrò in lite con i vicini e la lite degenerò più volte in rissa provocando la morte di molte persone.
22
In
Gallia
, presso Chalons, un plebeo di nome
Leutardo
venne aggredito da uno sciame di api e ne rimase sconvolto. Ripudiò la moglie con il pretesto della castità dettata dalle Sacre Scritture e si mise a predicare alla gente una sua dottrina eretica. Il vescovo intervenne, lo interrogò e smentì le sue parole davanti ai fedeli. Vistosi isolato
Leutardo
si tolse la vita.
23
Un episodio analogo si verificò a
Ravenna
dove un certo
Vilgardo
, appassionato studioso di grammatica, vide dei diavoli che avevano preso l'aspetto dei poeti
Virgilio
,
Orazio
e
Giovenale
che si finsero riconoscenti verso di lui per lo studio delle loro opere.
Vilgardo
si mise a predicare che la verità era nelle parole dei poeti e non nella fede cattolica. Infine fu smascherato come eretico e condannato a morte. Numerosi altri eretici in
Italia
e in
Sardegna
finirono giustiziati con la spada o sul rogo.
LIBRO TERZO
1
Poco prima dell'anno mille il mondo era quasi privo di personaggi di rilievo ma dopo quella data cominciarono a fiorire nella nobiltà e nel clero uomini da imitare.
Sotto
Enrico di Sassonia
e
Roberto re di Francia
i due regni furono turbati da conflitti interni. Quando
Enrico
fu incoronato re dal papa
Benedetto VIII
(
1014
) i
Longobardi
si ribellarono e nominarono loro re
Arduino di Ivrea
, ma in seguito furono sconfitti e dovettero sottomettersi all'imperatore che volle avere proprio a
Pavia
un sontuoso palazzo.
Enrico
sposò
Cunegonda
figlia del duca sassone Sigefredo e constatando la sterilità di lei volle devolvere alla Chiesa il patrimonio che aveva destinato ai propri figli. Costruì chiese e monasteri su consiglio di
Benedetto VIII
.
2
Il popolo degli
Ungheresi
si convertì al
Cristianesimo
con il re Stefano. Questi garantì ai pellegrini diretti in Terrasanta ospitalità e sicurezza, ciò che richiamò grandi masse di persone di ogni ceto.
L'imperatore
Basilio II
di
Bisanzio
, con il pretesto di riscuotere tributi dovuti all'impero romano, inviò una flotta in
Italia
e si impadronì del
Beneventano
.
3
Il normanno
Rodolfo Drengot
, caduto in disgrazia presso
Riccardo II il Buono duca di Normandia
, si recò a
Roma
per perorare la propria causa davanti al pontefice
Benedetto VIII
. Questi gli chiese aiuto contro le vessazioni dei
Greci
nel
Beneventano
e
Rodolfo
accettò. Presentato dal papa assunse il comando presso i maggiorenti di
Benevento
e in breve tempo trucidò gli esattori bizantini.
I
Normanni
si scontrarono di nuovo con i
Greci
che rimasero quasi tutti sul terreno. Ma da
Bisanzio
fu inviata una flotta mentre
Riccardo di Normandia
mandava ingenti rinforzi a
Rodolfo
. Le due parti vennero di nuovo a battaglia con gravi perdite per tutti. Infine
Rodolfo
vedendo decimato il proprio esercito si rivolse all'imperatore
Enrico
che lo accolse con favore.
4
L'imperatore partì per l'
Italia
con numerose truppe, marciando nella regione beneventana riconquistò città e castelli sottratti dai
Greci
. Lungo fu l'assedio della città di Troia in
Puglia
che era stata fortificata. Al terzo mese d'assedio gli abitanti cominciarono ad inviare all'imperatore un vecchio eremita con un seguito di bambini a chiedere pietà.
Enrico II
finì per commuoversi, accettò la resa della città senza uccidere nessuno e tornò in
Sassonia
.
Anche
Rodolfo
tornò nel suo paese.
L'anno seguente morì in
Sassonia
l'imperatore
Enrico
.
5
Roberto
re dei
Franchi
subì molte offese da personaggi che erano stati elevati ai ranghi più alti da lui stesso o da suo padre
Ugo Capeto
o da suo nonno
Ugo il Grande
.
Fra i suoi avversari furono Oddone I (Eude) conte di Blois ed il figlio di questi
Oddone II
. Quest'ultimo si impadronì di tutti i latifondi del defunto
Stefano I conte di Troyes
che per legge sarebbero dovuti passare al re.
6
Oddone II
fu acerrimo rivale anche di
Folco conte d'Angiò
. Anche
Guglielmo (Ottone-Guglielmo)
figlio di
Adalberto d'Ivrea
si ribellò al re dopo che in
Borgogna
ebbe raggiunto grande ricchezza e potere ma ebbe come forte avversario Ugo di Chalon vescovo di
Auxerre
, uomo di grande virtù fedelissimo al re.
7
Re
Roberto
sposò
Costanza
, figlia di
Guglielmo I conte di Arles
dalla quale ebbe quattro figli e due figlie. A seminare discordia fra i coniugi intervenne un certo
Ugo di Beauvais
che riuscì ad entrare in amicizia con il re fino al punto di essere nominato conte palatino. Un giorno, durante una battuta di caccia
Ugo di Beauvais
venne assassinato sotto gli occhi del re da cavalieri inviati da
Folco d'Angiò
. Più tardi
Roberto
si riconciliò con la regina.
Era molto pio e si occupava dei più umili, quando veniva nominato un nuovo vescovo
Roberto
si preoccupava che fosse scelto un uomo di umile origine ma capace, piuttosto che un uomo corrotto dal lusso.
8
Condusse rapporti pacifici con gli stati confinanti ed in particolare con l'imperatore
Enrico II
con il quale ebbe un incontro che
Rodolfo
descrive con abbondanza di reciproci doni e cortesie e che si concluse con la stipula di un patto d'amicizia.
9
Durante il regno di
Roberto
fu visibile, tutte le notti per tre mesi, una cometa intensamente luminosa, fenomeno che all'epoca di
Rodolfo
era considerato presagio di eventi straordinari e terribili.
10
Infatti in quel periodo un incendio distrusse la chiesa del beato Michele Arcangelo sulla costa oceanica (Mont-Saint-Michelle) famosa per l'ampiezza delle maree nell'area circostante.
11
Abbone abate di Fleury si trovava in un monastero della
Guascogna
per riformarlo quando venne pugnalato mentre tentava di sedare una rissa scoppiata nell'atrio del monastero.
12
Si tennero in quegli anni numerosi concili che decisero che i digiuni fra Ascensione e Pentecoste non potevano essere imposti ai fedeli dal clero, che l'uso dei monaci di intonare il
Te Deum laudamus
nelle domeniche precedenti il Natale risaliva alla regola di
San Benedetto
ed era legittimo, che era corretto celebrare l'Annunciazione il 25 marzo anziché il 18 dicembre come si usava in
Spagna
.
13
Dopo l'anno mille in tutto il mondo si cominciò a ricostruire basiliche, cattedrali, chiese e monasteri.
14
Grandi lavori di demolizione e ricostruzione furono svolti nel monastero di
San Martino di Tours
ad opera del venerabile Erveo (Hervè de Buzançais). Erveo era nato da una famiglia nobile e potente ed aveva ricevuto una raffinata educazione ma aveva abbandonato la scuola di arti liberali per seguire la sua vocazione. Rifugiatosi in un monastero desiderava divenire monaco ma la famiglia lo portò via ed il padre lo presentò al re perché lo convincesse a coltivare altri progetti. Re
Roberto
comprese l'indole del giovane e gli propose di diventare tesoriere della chiesa di
San Martino
ma Erveo rifiutò ed infine entrò in una comunità di canonici. Fu diacono ma visse da monaco infliggendosi penitenze e digiuni e vegliando e pregando continuamente.
15
Divenuto più tardi tesoriere di
San Martino di Tours
volle ricostruire la chiesa in modo splendido. Vide in sogno
San Martino
che lo incoraggiava a portare l'opera a compimento e presiedette alla cerimonia di consacrazione alla quale parteciparono molti vescovi e prelati. Trascorse gli ultimi anni della sua vita in solitudine assorto nella preghiera in una piccola cella del monastero e morì in odore di santità.
16
L'abate
Guglielmo da Volpiano
, chiamato da
Maiolo
a riformare il monastero di San Benigno a Digione, ne fece subito ricostruire la chiesa. Di nobile famiglia italiana,
Guglielmo
aveva fatto costruire un monastero in un suo possedimento al quale aveva dato il nome di
Fruttuaria
.
Noto per il suo acume e per la sua saggezza era ricercato da nobili e re per fondare o rifondare monasteri.
17
Le regole monastiche furono istituite in
Italia
da
San Benedetto
ed importate in
Gallia
da San Mauro fondatore del monastero di Glenfeuil. Da qui i monaci dovettero più tardi fuggire a causa di incursioni nemiche nel territorio angioino quindi nel Poitou e da qui nel monastero di San Martino ad Autun ed infine nel monastero di Baume in
Borgogna
.
18
Quando l'istituzione stava per esaurirsi trovò nuova forza nel monastero di
Cluny
fondato dall'abate di Baume Bernone per incarico di Guglielmo duca di Aquitania nel territorio di Macon. Il cenobio iniziò con dodici monaci e la sua cultura si diffuse nel mondo intero.
A Bernone seguì
Oddone
che diffuse l'istituzione dall'
Italia
alla
Gallia
Settentrionale. A
Oddone
seguì Mainardo, semplice ma abile nel mantenere le regole. Gli succedette
Maiolo
che designò come prossimo abate
Odilone
. Molti monaci di
Cluny
furono inviati a dirigere altri monasteri.
19
In quegli anni furono rinvenute moltissime reliquie. Il primo ritrovamento avvenne nella città di
Sens
e le reliquie attirarono tanti visitatori che la città divenne molto ricca.
20
Quando il conte di
Sens
Frotmundo morì prese il potere il figlio Rainardo. Dispotico e perverso questi si rivelò detrattore del
Cristianesimo
ed ammiratore dei costumi dei Giudei.
21
Una volta Rainardo condannò senza alcuna pietà un ladruncolo all'impiccagione. Miracolosamente l'uomo sopravvisse tutta la notte appeso per la gola, al mattino la corda si spezzò ed egli lasciò la città ancora vivo.
22
Con una breve digressione
Rodolfo
narra un episodio analogo: ad un vecchio furono affidati dei buoi rubati a sua insaputa e, ritenuto colpevole, venne impiccato ma un'enorme giovenca lo sostenne con le corna per tre giorni finché dei passanti lo liberarono. L'uomo raccontò che da giovane, tenendo a battesimo un bambino, gli aveva regalato l'unico vitello che lui e sua moglie possedevano. Da allora si diffuse l'uso di regalare vitelli ai figliocci di battesimo.
23
Infine il re decise di cacciare Rainardo e prendere possesso della città. A questo fine inviò un esercito che saccheggiò
Sens
e ne incendiò una parte ponendo fine alla sua prosperità.
24 - 25
Nell'anno
1009
gli Arabi distrussero la chiesa del Santo Sepolcro a
Gerusalemme
. Corse voce che il califfo fosse stato istigato dagli
Ebrei
, ciò scatenò in
Europa
una dura persecuzione antisemita.
Successivamente la chiesa fu ricostruita a cura della madre del califfo, che era cristiana, ed un gran numero di fedeli si recò a
Gerusalemme
in pellegrinaggio.
26
Nella città di
Orleans
prese a diffondersi una nuova eresia e quando questa venne propagandata al di fuori della città il
duca di Normandia
ne informò il re.
Roberto
aprì subito un'inchiesta.
27
I capi della nuova setta ereticale, due prelati, furono interrogati e descrissero la loro dottrina che negava la
Creazione
e l'immortalità dell'anima e si avvicinava per molti aspetti alla filosofia epicurea.
28 - 30
Il
Glabro
confuta la dottrina eretica con argomenti ortodossi e riferimenti alla
Bibbia
ed al
Vangelo
.
31
Esauriti i tentativi di redimere gli eretici il re ne mandò al rogo tredici ed in seguito questa fine toccò a coloro che si avvicinavano alle eresie.
32
Il re ebbe quattro figli e designò come suo successore il primogenito Ugo. Il parere dei consiglieri reali era di lasciar crescere il ragazzo prima di consacrarlo ma
Roberto
, cedendo alle pressioni della moglie, procedette alla consacrazione quando Ugo era ancora minore.
Crescendo Ugo chiese di partecipare attivamente al regno e la regina, che pure lo aveva voluto incoronare al più presto, divenne sua avversaria.
33
Per qualche tempo Ugo, spinto da un senso di ribellione giovanile, attaccò e rapinò le proprietà dei genitori con un gruppo di coetanei. Presto pentitosi chiese ed ottenne il perdono ed in seguito divenne così famoso per la sua bontà che molti desiderarono che diventasse imperatore. Ma Ugo morì prima del padre nel cordoglio generale.
Rodolfo il Glabro
riporta un suo componimento poetico scritto in morte di Ugo.
34
Sorsero nuovi contrasti tra il re e la regina sulla scelta del figlio superstite da designare come erede al trono ma infine prevalse il volere di
Roberto
che fece incoronare il secondogenito
Enrico
.
35
Enrico
si alleò con il fratello
Roberto
per togliere al padre alcuni castelli ed il re reagì inviando un esercito e facendo scoppiare una guerra civile. Poi, su consiglio dell'abate
Guglielmo
, perdonò i figli e seguì un periodo di pace.
36
L'anno seguente il re
Roberto
morì e subito ripresero le ostilità fra la regina
Costanza
ed i figli finché
Folco d'Angiò
, loro parente, non intervenne per riconciliarli. Dopo un altro anno anche la regina morì.
37
Divenuto re
Enrico
nominò il fratello
Roberto
duca di
Borgogna
.
Enrico
venne in contrasto con
Oddone II di Blois
il quale, dopo essersi impadronito di
Troyes
e Mebuy sotto
Roberto
, cercava di sottrargli
Sens
, lo attaccò e lo sconfisse più volte fino a sottometterlo completamente.
Oddone
discendeva in linea materna da Corrado re di Austrasia ed era nipote di re Rodolfo che non aveva avuto eredi diretti, per questi motivi aveva aspirato al regno.
38
All'imperatore
Enrico
successe
Corrado II il Salico
che venne a sua volta a guerra con
Oddone
. Durante questa guerra i
Milanesi
, che si erano ribellati a
Corrado
, offrirono a
Oddone
il loro appoggio per prendere il trono imperiale estendendone il dominio a tutta l'
Italia
. Ma
Oddone
fu attaccato da
Gozilone duca di Lorena
e perì in battaglia.
39
Questo
Oddone
era nipote di Tebaldo di Chartres detto l'Ingannatore, che aveva ucciso a tradimento il duca di
Rouen
Guglielmo
per sposarne la moglie e che generò Oddone I, padre di Oddone II.
40
Intorno all'anno mille, portati dal seguito della regina
Costanza
, si erano diffusi nuovi costumi nell'abbigliamento e nelle acconciature. Queste nuove mode scandalizzarono
Guglielmo da Volpiano
, che redarguì il re e la regina, e lo stesso
Rodolfo il Glabro
che compose in merito un'invettiva in versi.
LIBRO QUARTO
1
Quando si candidò alla corona imperiale l'unico ostacolo che
Corrado II
incontrò fu il suo matrimonio con una parente (Gisella).
Corrado
promise ai vescovi di annullare quel matrimonio, fu incoronato ed invitato dal papa a
Roma
per ricevere anche la corona di
Italia
. Durante il viaggio attaccò e punì Ivrea ed altre città italiane che non intendevano sottometterglisi. Una volta incoronato imperatore rifiutò di ripudiare la moglie.
2
Intorno al
1024
il patriarca di
Costantinopoli
(Eustazio) e l'imperatore
Basilio II
decisero di ottenere per la chiesa costantipolitana la supremazia sulla cristianità orientale. Inviarono una legazione al papa che avanzò la richiesta e si adoperò per comprare quanti potevano appoggiarla. Si giunse ad un accordo segreto ma la notizia presto trapelò e si diffuse, con grande scandalo, per l'
Italia
intera.
3
Guglielmo da Volpiano
scrisse una lettera al papa Giovanni XIX per raccomandargli di non dare corso alle pretese dei
Greci
.
4
Giovanni XIX era subentrato al fratello
Benedetto VIII
elargendo denaro (quest'accusa è sostenuta dal solo
Rodolfo
).
Alla fine i legati bizantini tornarono a casa e la loro richiesta venne ignorata.
5
Dal castello di Monteforte in territorio longobardo cominciò a svilupparsi una nuova setta di eretici idolatri.
Una volta un cavaliere molto malato che viveva nelle vicinanze ricevette la visita di una donna appartenente a quella setta. L'uomo la vide entrare seguita da una schiera di esseri vestiti di nero dal volto ripugnante. Una volta uscita la donna uno di quegli esseri si avvicinò al malato per offrirgli guarigione e fortuna, affermando che a lui dovevano il potere i nuovi imperatori
Corrado
e Michele di Bisanzio. Il cavaliere comprese che si trattava del demonio, lo scacciò invocando il Signore e morì quella stessa sera.
6
In una località alpina un imbroglione spacciò delle ossa umane trafugate da una tomba per le reliquie di un santo. Molta gente semplice accorse e gli spiriti del male operarono miracolose guarigioni, i vescovi della zona ne approfittarono per conseguire illeciti profitti.
7 - 8
Manfredi II marchese di Ivrea stava costruendo un monastero e si lasciò attirare dall'impostore che gli prometteva molte reliquie.
Guglielmo da Volpiano
e lo stesso
Rodolfo
che lo accompagnava presenziarono alla consacrazione della chiesa del nuovo monastero e conobbero l'impostore che raccontava che i suoi ritrovamenti erano consentiti dalle informazioni fornite da un angelo che gli appariva ogni notte.
Rodolfo
smascherò l'imbroglione ma il popolo continuò a credergli, nonostante le figure demoniache che nottetempo furono viste uscire dall'urna contenente le false reliquie.
9
Avvicinandosi l'anno
1033
(millesimo anniversario della morte di
Cristo
) morirono molti uomini illustri fra i quali papa
Benedetto VIII
, il re
Roberto di Francia
, il vescovo Fulberto di Chartres e l'abate
Guglielmo da Volpiano
che operò, poco dopo la morte, la miracolosa guarigione di un bambino.
10
Nello stesso periodo si diffuse per il mondo intero una gravissima carestia. La fame tormentò la gente al punto che gli episodi di cannibalismo divennero comuni.
11
Nella foresta di Macon venne scoperto e bruciato vivo un brigante che aveva ucciso e divorato quarantotto passanti.
12
Nella stessa regione alcuni tentarono di fare il pane aggiungendo sabbia alla poca farina di cui disponevano ma si ammalarono e morirono. La grande quantità di cadaveri insepolti attirò i lupi, così si prese a seppellire le vittime della fame in grandi fosse comuni dette "carnai".
13
La carestia, da
Rodolfo
considerata una punizione divina, durò per tre anni. Le chiese spesero tutte le loro risorse per aiutare la gente ma la fame continuò ad uccidere ovunque.
14
Nell'anno
1033
la carestia ebbe termine, il cielo tornò sereno e la terra riprese a dare i suoi frutti. I vescovi di tutta la
Francia
presero ad indire concilii ai quali partecipava anche la popolazione per concludere solenni patti in difesa della pace.
15
Quei concili produssero regole scritte per mantenere la pace che fra l'altro prevedevano l'immunità del clero e di chiunque si rifugiasse in chiesa, ad eccezione dei violatori delle regole stesse che sarebbero stati in ogni caso puniti.
16
Furono stabiliti il divieto di bere vino di venerdì e di mangiare carne il sabato. Con grande entusiasmo tutti aderirono al progetto di pace. Si ebbero molte guarigioni di infermi e per tre anni consecutivi raccolti straordinari.
17
Ma come sempre succede l'umanità tornò presto ai suoi peccati e si sentì parlare di incesti, scandali e turpitudini di ogni genere.
Fu eletto papa Benedetto IX, un fanciullo di dieci anni nipote dei suoi due predecessori. Molte cariche ecclesiastiche vennero ottenute a pagamento e la simonia dilagò .
18
Da tutto il mondo gente di ogni condizione prese a compiere pellegrinaggi in Terra Santa.
Rodolfo
racconta la storia di un uomo che in estasi sul monte Oliveto pregò di morire in quei luoghi. La sua preghiera venne esaudita.
19
Un altro miracolo fu raccontato da Odolrico vescovo di
Orleans
: un saraceno che aveva deriso i pellegrini riuniti in preghiera fu improvvisamente colto da convulsioni e perì di una morte atroce.
20
Anche
Roberto duca di Normandia
si recò in pellegrinaggio e morì durante il viaggio di ritorno. Non aveva avuto figli legittimi e il ducato andò al figlio naturale Guglielmo.
21
Ai tempi di
Rodolfo
si pensava che questo grandi movimento di pellegrini fosse presagio della venuta dell'Anticristo.
22
In
Africa
(ma probabilmente
Rodolfo
confonde e dovrebbe parlare della
Spagna
) i Saraceni ripresero a perseguitare i cristiani e a farne strage. Li contrastò e sconfisse un piccolo esercito di cristiani che avevano fatto voto di donare l'eventuale bottino all'abbazia di
Cluny
. Il bottino fu ricco perché i Saraceni usavano combattere adornati da gioielli e fu, come promesso, consegnato a
Odilone
abate di
Cluny
che lo destinò ad opere caritatevoli.
23
In Germania il popolo dei Liutizi si ribellò e prese a fare strage di cristiani. Furono debellati dall'imperatore
Corrado
che in seguito scese in
Italia
con l'esercito e domò un'altra insurrezione.
Corrado
strinse un patto di amicizia con il re di
Francia
Enrico che sposò la nobildonna tedesca Matilde.
24
Il 29 giugno del
1033
si verificò un'eclissi di sole che tutti interpretarono come infausto presagio. Infatti lo stesso giorno la nobiltà romana cacciò il papa Benedetto IX (in quest'ultimo caso la datazione non è corretta) che fu poi restaurato dall'imperatore
Corrado
.
25
Secondo
Rodolfo
in quel periodo il peccato, l'avidità e l'ingiustizia imperavano negli ambienti ecclesiastici come in quelli secolari.
26
Tre anni dopo si verificò una nuova eclissi e morì l'imperatore
Corrado
al quale successe il figlio
Enrico
, Guglielmo conte di Poitou che era stato prigioniero di Goffredo Martello, il vescovo Ugo di Auxerre, Rainaldo conte di Auxerre che fu assassinato ed il conte
Folco d'Angiò
.
LIBRO QUINTO
1
Il diavolo continuava a tentare gli uomini.
Rodolfo
racconta di un monaco che fu indotto dal demonio a disertare le funzioni religiose: il maligno gli aveva assicurato che ogni anno i dannati venivano liberati da
Gesù
nel giorno di Pasqua.
2
L'autore racconta la propria esperienza di un episodio simile: fu risvegliato nel pieno della notte da un essere mostruoso che lo avvertiva che non sarebbe rimasto nel monastero e corse in chiesa a chiedere perdono dei propri peccati.
3
Rodolfo
confessa di essere stato concepito nel peccato e di aver avuto un'infanzia turbolenta. Costretto ad entrare in monastero all'età di dodici anni, aveva preso a comportarsi in modo così riottoso ed arrogante da venire cacciato.
4
Sistematosi nel monastero di San Benigno a Digione, aveva avuto la visione di un altro essere infernale e poco dopo un suo compagno aveva gettato la tonaca, ma era ritornato dopo qualche tempo di vita mondana, sinceramente pentito.
5
Rodolfo
ebbe la terza visione nel monastero di Malleraye quando un mattino non si levò per tempo come previsto dalla regola. Anche quella volta un confratello fuggì per qualche tempo dal monastero.
6 - 7
Rodolfo
ritiene che chi ha visioni prodigiose sia spesso prossimo a morire. A sostegno di questa ipotesi cita alcuni esempi.
8
Ai tempi in cui viveva nel convento di Saint-Germain ad
Auxerre
,
Rodolfo
fu incaricato di restaurare le iscrizioni sugli altari della chiesa, compito che egli portò a termine meticolosamente con soddisfazione di tutti ma un nuovo arrivato nel monastero, pieno di invidia, cominciò a parlare male di
Rodolfo
finché non ottenne che le iscrizioni venissero cancellate. La giustizia divina, tuttavia, lo punì con la cecità.
9
Morirono in quel periodo alcuni monaci dell'abbazia ed in un caso fu visto un raggio di luce salire verso il cielo come se Dio avesse voluto spronare i presenti ad emulare il candore del monaco defunto.
10 - 12
A chi si chiede perché dopo l'avvento di
Cristo
i miracoli siano meno frequenti,
Rodolfo
fornisce spiegazioni citando e commentando alcuni passi delle Scritture ed aspetti della liturgia.
13
La fama di
Cluny
era talmente vasta che, come viene dimostrato qui con un aneddoto, aveva raggiunto anche un eremita che da vent'anni viveva solo in un deserto africano.
14
La Pasqua del
1041
ricorse il 22 marzo. In quell'anno morì l'imperatore
Corrado
e gli successe il figlio
Enrico
.
15
Prima in
Aquitania
poi nell'intera
Gallia
fu decretata la "tregua del Signore" che vietava di compiere vendette e di ritirare pegni dalla sera del mercoledì all'alba del lunedì successivo.
16
Questa norma fu respinta dagli abitanti della Neustria a causa della guerra civile provocata da re Enrico in contesa con i figli di Oddone II. La punizione celeste portò in quei luoghi pestilenza e carestia.
17
Nell'anno
1045
Enrico
figlio di
Corrado
, in procinto di diventare imperatore, sposò Agnese figlia di Guglielmo duca di Poitiers. Era un re amato da tutti per la sua modestia e la sua affabilità, unico difetto l'essere soggetto a concupiscenza carnale.
18
Nel
1046
si verificò una carestia di vino e di legumi, un'eclissi di luna ed una pioggia di meteore; le messi che di solito si raccolgono in ottobre maturarono in novembre.
19
La guerra fra Enrico re di Francia ed i figli di Oddone, Tebaldo e Stefano, portò grande spargimento di sangue. Il re intendeva affidare la città di Tours a Goffredo Martello e questi l'assediò per oltre un anno. Al momento decisivo della guerra Goffredo invocò San Martino giurando che avrebbe restituito qualsiasi cosa avesse in passato preso con la violenza.
Quando vennero a battaglia Stefano e Tebaldo furono presi dal terrore, il primo fuggì ed il secondo fui catturato e costretto a consegnare la città.
20
Il 22 novembre dello stesso anno si verificò una terza eclissi di sole, inoltre il pianeta Venere sembrò oscillare come se stesse per cadere sulla terra. Tutto ciò indusse molti al pentimento ed alla penitenza.
21
Alla morte di Burcardo arcivescovo di
Lione
sorsero aspre contese per la successione. Si impadronì arbitrariamente della carica il nipote del defunto, anche lui di nome Burcardo ma fu mandato in esilio dall'imperatore.
Un nobile tentò di far nominare il proprio figlio ancora bambino ma anche lui fu messo in fuga. Allora il papa scelse
Odilone
abate di
Cluny
inviandogli il pallio e l'anello ma
Odilone
rifiutò e trattenne pallio ed anello riservandosi di consegnarlo a chi fosse stato degno di quella sede.
22
Infine per volontà di Enrico fu insediato Odolrico già vescovo di Longres e la pace e l'armonia tornarono nella provincia.
23
Il popolo ungaro si sollevò ed il re, nonostante l'esercito fosse molto inferiore a quello nemico, lo affrontò coraggiosamente in battaglia. Una nebbia tenebrosa avvolse l'esercito degli
Ungari
che furono sanguinosamente sconfitti e lasciarono sul terreno moltissimi caduti.
24
Un abate per ingraziarsi il re gli fece dono di un cavallo senza sapere che chi glielo aveva venduto l'aveva rubato. Mentre il re montava quel cavallo incontrò il legittimo proprietario che si lamentò del furto. Il re impose all'uomo di prendere le redini e di condurre lui e il cavallo dove volesse, intanto fece chiamare l'abate e gli ordinò di dargli il bastone pastorale che lo stesso re depose nella mano della statua del Salvatore.
Enrico III
ordinò all'abate di riprendere i bastone e di non sentirsi mai più debitore verso un mortale. (In sintesi la parabola ribadisce l'indipendenza dell'ordine cluniacense dal potere temporale).
25
Dilagando la simonia
Enrico III
convocò vescovi ed arcivescovi da tutto l'impero e li redarguì duramente, quindi emanò un editto che vietava assolutamente qualunque commercio di cariche ecclesiastiche.
26
Anche la curia romana era affetta dalla simonia. Un ragazzo di dodici anni era divenuto pontefice grazie alla corruzione ed ai traffici dei suoi sostenitori. Dopo anni di turpitudini fu deposto e sostituito da Gregorio che con le sue virtù pose riparo alle nefandezze del predecessore.