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Gano di Maganza



Personaggio della Canzone di Orlando. E' parente di Carlo Magno e patrigno di Orlando. Su proposta di Orlando viene inviato a Saragozza come ambasciatore per trattare la pace con i Saraceni. Accetta l'incarico per ordine di Carlo Magno ma promette vendetta a Orlando, infatti giunto a Saragozza si accorda con il re saraceno Marsilio per privare Carlo Magno del suo campione Orlando.
Il piano prevede di aggredire la retroguardia dell'esercito franco quando passerà il confine per isolare Orlando e ucciderlo. Tornato al campo dei Franchi, Gano propone di affidare a Orlando il comando della retroguardia.
Quando l'esercito dei Mori sta per attaccare la retroguardia franca, Orlando rifiuta di suonare il corno per chiedere aiuto, lo farà quando i ripetuti assalti nemici avranno fatto strage dei suoi compagni, ma sarà troppo tardi e il cavaliere morirà per le troppe ferite ricevute.
Carlo Magno vendica i caduti e torna a Aquisgrana dove Gano viene immediatamente processato. Si svolge un "duello giudiziario", cioè si affida l'esito del processo allo scontro tra due cavalieri. Il risultato è sfavorevole per Gano che viene squartato da quattro cavalli. Trenta dei suoi sostenitori vengono impiccati.

Nel trentaduesimo canto dell'Inferno, Dante, che lo chiama con il nomignolo dispregiativo di Ganellone, colloca Gano nell'Antenora, la zona del nono cerchio dell'Inferno in cui sono puniti i traditori della patria. Il personaggio non compare direttamente ma viene citato da un altro dannato, Bocca degli Abati.


Riferimenti letteratura:
  • La canzone di Orlando
  • Divina Commedia - Inferno


  • Indice sezione