Re dei
Longobardi, eletto nel
584, dieci anni dopo la morte del padre
Clefi, per salvare il dominio longobardo in
Italia dai pericoli interni (anarchia, ribellioni) ed esterni (
Franchi e
Bizantini): il re d'
Austrasia Childeberto II, infatti, era stato chiamato dall'imperatore d'Oriente
Maurizio per liberare la penisola.
Autari recuperò la città di Brescello che era stata conquistata da
Droctulf, duca longobardo passato ai
Bizantini, occupò l'avamposto greco dell'
Isola Comacina e costrinse l'esarca
Smaragdo ad accettare una tregua di tre anni.
Curò i rapporti fra i
Longobardi e gli Italiani stabilendo tributi regolari per salvaguardare la popolazione da abusi e prelievi arbitrari. Probabilmente per procurarsi il favore degli Italici assunse il prenome di
Flavio (primo re longobardo a farlo) con evidente allusione alla tradizione romana.
Rafforzò la propria posizione sposando la cattolica
Teodolinda.
Secondo
Paolo Diacono, che racconta una leggenda che vedeva Autari piantare la sua lancia all'estremo limite della costa calabra, aveva progettato di completare la conquista della penisola.
Nel
590 fronteggiò una nuova iniziativa franco-greca ma riuscì a trovare un accordo separato con i
Franchi rompendo la loro alleanza con
Bisanzio. Autari morì improvvisamente il 5 settembre dello stesso anno avvelenato o a causa di un'epidemia.
Riferimenti letteratura:
Paolo Diacono - Storia dei Longobardi
Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare
Vedi anche:
Re Longobardi