Famoso giureconsulto, antenato dell'imperatore Nerva. Era probabilmente nipote di Marco Cocceio Nerva console nel 36 a.C. Nel 22 d.C. fu console suffetto insieme a Gaio Vibio Ruffino, nel mese di luglio i due subentrarono ai consoli effettivi.
Nel 24 d.C. ricoprì la carica di curator aquarum che consisteva nella sovrintendenza ai rifornimenti idrici della città di Roma.
Fu nell'esiguo seguito di Tiberio a Capri nel 26 d.C., ma nel 33 decise di suicidarsi.
I motivi del suo suicidio non sono chiarissimi, per Tacito era esausto della tirannide di Tiberio, per Dione Cassio era coinvolto nella crisi finanziaria di quell'anno.
Riferimenti letteratura: