Nacque a Cartagine da una famiglia pagana: centurione proconsolare il padre, indigena la madre. Compì studi di filosofia, di retorica e di diritto, quindi esercitò con successo l'avvocatura, anche a Roma.
Nel 195 si convertì al Cristianesimo e fu poi consacrato sacerdote. Nel 207 passò alla setta di Montano e successivamente fondò una nuova setta che prese il nome di Tertullianisti.
Intorno al 200 scrisse l'Apologetico diretto ai governatori delle province, nel quale protesta energicamente contro le condanne infondate dei cristiani.
Nell'Ad Nationes rivolto al mondo pagano vuole ancora confutare le accuse infamanti rivolte ai cristiani.
Nel De Testimone Animae afferma che la testimonianza di Dio non si trova nella filosofia ma nell'anima degli uomini semplici. Nell'opera del periodo montanista De eiuno adversus psychicos condanna i cattolici ortodossi che conducano una vita dominata dai desideri della carne, mentre per Tertulliano solo la castità ed il digiuno mettono l'uomo in condizione di ricevere lo Spirito Santo.

Nel campo teologico contribuì in maniera decisiva alla determinazione del dogma cristiano sia con la creazione della terminologia teologica latina (che rimarrà poi immutata) sia con l'elaborazione dei grandi problemi posti dalla prima speculazione cristiana che egli analizza sempre con mentalità assai realistica. Sel finire della vita, spinto dalla sua intransigente fedeltà ad un tipo di escatologia realistica, aderì al montanismo.

Opere

Apologetico
Della proscrizione degli eretici
Contro Marcione
Della Testimonianza dell'anima
Della carne di Cristo
Il Pallio
Della preghiera
Degli spettacoli
Contro Prassea
Della resurrezione della carne
Dell'anima
Regula fidei

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Riferimenti letteratura:

Eusebio di Cesarea - Storia Ecclesiastica

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