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Alessandro Manzoni



Nato a Milano il 7 marzo 1785, figlio di Pietro Manzoni e di Giulia Beccaria figlia di Cesare Beccaria (l'autore del trattato Dei delitti e delle pene). Secondo una voce non confermata il vero padre di Alessandro era Giovanni Verri, fratello di Alessandro e Pietro Verri.
Trascorse la prima infanzia in una cascina con una contadina di nome Caterina Panzeri che era la sua balia. Dal 1791, dopo la separazione dei genitori, credbbe e venne educato in istituti religiosi a Merate poi a Lugano e Milano. La madre, che si era trasferita a Parigi con il nuovo amante Carlo Imbonati, lo vedeva raramente e il ragazzo, timidissimo e balbuziente, dovette passare anni molto tristi nell'ambiente collegiale.
Nel 1798, tornato a Milano, completò la sua educazione nel collegio Longone dei padri bernabiti, si iscrisse quindi all'università di Pavia. Negli anni della gioventù dedicò molto tempo al diversimento e al gioco d'azzardo, non trascurando avventure amorose che in genere non cercava in ambienti altolocati.
Fu per qualche tempo a Venezia, dove contrasse una malattia venerea, e tornato a Milano frequentò i circoli culturali cominciando a farsi conoscere come poeta, ma senza lasciarsi coinvolgere in prese di posizione e polemiche.
Nel 1805 ricevette una lettera di Carlo Imbonati che lo invitava a Parigi. Quando vi giunse Imbonati era già morto, Alessandro si stabilì a Parigi con la madre Giulia, che gli era quasi sconosciuta, e instaurò con lei un rapporto profondo e duraturo mentre dedicò al defunto l'ode "In morte di Carlo Imbonati".
Durante il suo soggiorno parigino morì il padre Pietro Manzoni che aveva nominato Alessandro suo erede universale, ma lo scrittore non tornò a Milano per assistere al funerale per evitare pettegolessi sul conto della madre.
Nel settembre 1807 Manzoni e sua madre si recarono a Milano per conoscere la giovane Enrichetta Blondel, figlia di un banchiere i Ginevra con la quale Giulia Beccaria aveva concordato il fidanzamento. L'incontro ebbe esito felice, così come il matrimonio che fu celebrato il 6 febbraio 1808. L'evento suscitò scandalo perché la sposa era di religione calvinista e la coppia evitò i pettegolezzi partendo per un viaggio di nozze sul lago di Como. Enrichetta si comportò sempre con grande devozione nei confronti del marito e, a quanto si dice, sopportò con grande pazienza le ingerenze della suocera. Infine si lasciò convincere a convertirsi alla religione cattolica, a ripetere il matrimonio con il rito cattolico e a battezzare la neonata Giulia.
Da parte sua Manzoni volle aderire con maggiore partecipazione alla religione cattolica, la decisione fu certamente il frutto di una lunga meditazione interiore anche se nacque il racconto affabulante di un momento mistico di illuminazione spirituale vissuto dal Manzoni mentre si trovava nella chiesa di San Rocco a Parigi.
Depresso e sofferente di agorafobia, decise di lasciare Parigi e tornare in Italia, decisione pienamente condivisa dalla moglie e dalla madre. Durante il viaggio i coniugi fecero visita alla famiglia dei Blondel che li accolsero malissimo perché offesi dalla conversione di Enrichetta.
Si stabilirono quindi a Brusuglio, nella residenza lasciata dal padre di Alessandro, alternando ai soggiorni in quella casa a periodi vissuti a Milano, mantenendosi sembre distante dai fermenti politici del suo tempo.
Il 5 settembre 1811 i coniugi Manzoni ebbero una figlia di nome Luigia che morì lo stesso giorno. Il 21 luglio 1813 nacque Pietro Luigi, il 25 luglio 1815 nacque Cristina, seguirono Sofia, Enrico, Clara, Vittoria e Filippo.
La critica letteraria suole definire "quindicennio creativo" gli anni dal 1812 al 1827 durante i quali Manzoni compose gran parte delle sue opere: gli Inni Sacri, le Odi Civili, le tragedie, le Osservazioni sulla morale cattolica e, finalmente, il romanzo i Promessi Sposi che in una prima stesura ebbe il titolo di Fermo e Lucia.
Nel 1827 Manzoni si trasferì a Firenze per studiare approfonditamente la lingua parlata e scritta, considerando il fiorentino la forma più pura della lingua italiana. Negli anni trenta lo scrittore rivide il suo romanzo per adeguarlo a tale idioma e giunse a un'edizione definitiva solo nel 1840.
Il 25 dicembre 1833 morì la moglie Enrichetta, il 20 settembre 1834 morì la figlia Giulia. Nel 1837 Manzoni si risposò con Teresa Borri. Nel 1841 morirono la figlia Cristina e la madre Giulia Beccaria.
Nel 1848, durante le ricolte antiaustriache, Manzoni si rifugiò in una villa della moglie a Lesa sul Lago Maggiore.
Nel 1860 fu nominato senatore del Regno di Sardegna. Trascorse gli ultimi anni componendo saggi storici e linguistici. Nel 1872 fu nominato cittadino onorario di Roma
Morì il 22 maggio 1873 per una meningite contratta in seguito a una caduta.

Elenco delle opere tratto da Wikipedia
In ordine di prima pubblicazione.

A Francesco Lomonaco. Sonetto per la vita di Dante, in Francesco Lomonaco, Vite degli eccellenti italiani, I, Italia [Lugano?], s.t., 1802.
In morte di Carlo Imbonati. Versi di Alessandro Manzoni a Giulia Beccaria sua madre, Parigi, Didot, 1806.
Urania. Poemetto, Milano, Stamperia Reale per cura di Leonardo Nardini, 1809.
Inni sacri, Milano, Agnelli, 1815; Milano, Ferrario, 1822; poi in Opere varie di Alessandro Manzoni, edizione riveduta dall'autore, Milano, Redaelli, 1845. (contiene: Il Natale, La Passione, La Risurrezione, La Pentecoste, Il Nome di Maria)
Sulla morale cattolica. Osservazioni di Alessandro Manzoni. Parte prima, Milano, Lamperti, 1819; edizione completa in Opere varie di Alessandro Manzoni, edizione riveduta dall'autore, Milano, Redaelli, 1845.
Il Conte di Carmagnola, Milano, Ferrario, 1820.
Adelchi tragedia di Alessandro Manzoni con un discorso sur alcuni punti della storia longobardica in Italia, Milano, Ferrario, 1822.
Il cinque maggio, in Cinque inni sacri ed un'ode di Alessandro Manzoni, Torino, Marietti, 1823 (ma 1821).
Lettre à M.r C*** sur l'unité de temps et de lieu dans la tragédie, in Le comte de Carmagnola, et Adelghis, tragedies d'Alexandre Manzoni, traduites de l'italien par M. C. Fauriel, Suivies d'un article de G?the et de Morceaux sur la théorie de l'art dramatique, Paris, Bossange frères, 1823 (ma 1820-1823).
L'Ira d'Apollo. Per la lettera semiseria di Grisostomo, in "L'Eco, giornale di scienze, lettere, arti, commercio e teatri", anno II, n. 137, 1829, pp. 545-546.
I promessi sposi. Storia milanese del secolo XVII, scoperta e rifatta da, 3 voll., Milano, Ferrario, 1825-1826; Milano, Guglielmini e Redaelli, 1840.
Storia della colonna infame, Milano, Guglielmini e Redaelli, 1840.
Del romanzo storico e, in genere, de' componimenti misti di storia e d'invenzione, in Opere varie di Alessandro Manzoni, edizione riveduta dall'autore, Milano, Redaelli, 1845 (ma 1827-1850).
Sulla lingua italiana. Lettera al signor cavaliere consigliere Giacinto Carena, in Opere varie di Alessandro Manzoni, edizione riveduta dall'autore, Milano, Redaelli, 1845 (ma 1847-1850).
Dell'invenzione. Dialogo, in Opere varie di Alessandro Manzoni, edizione riveduta dall'autore, Milano, Redaelli, 1845 (ma 1850).
Lettera inedita di A. Manzoni sul Romanticismo e sul Classicismo, in "L'Ausonio", 1, 1, marzo 1846, pp. 21-46, poi in Opere varie di Alessandro Manzoni, Milano, Rechiedei, 1870.
Il proclama di Rimini e Marzo 1821, in Pochi versi inediti di Alessandro Manzoni, Milano, Redaelli, 1848 (ma 1815 e 1821).
Lettera di Alessandro Manzoni al signor professore Girolamo Boccardo intorno a una questione di così detta proprietà letteraria, Milano, Redaelli, 1861.
Dell'unità della lingua e dei mezzi di diffonderla, in "La Perseveranza", 5 marzo 1868.
Lettera intorno al libro «De volgari eloquio» di Dante Alighieri, in "La Perseveranza", 21 marzo 1868.
Lettera intorno al Vocabolario, in "La Perseveranza", 20 aprile 1868.
Saggio comparativo del dizionario dell?Accademia francese col Vocabolario degli Accademici della Crusca, in Appendice alla relazione intorno all'unità della lingua e ai mezzi di diffonderla di Alessandro Manzoni, Milano, Rechiedei, 1869.
Le correzioni ai Promessi sposi e l'unità della lingua. Lettera inedita, con un discorso di Luigi Morandi, Milano, Rechiedei, 1874 (ma 30 marzo 1871).
Sermoni (A Giovan Battista Pagani, Sulla Poesia, Panegirico a Trimalcione, Amore a Delia), in Antonio Stoppani, I primi anni di Alessandro Manzoni. Spigolature, con aggiunta di alcune poesie inedite o poco note dello stesso A. Manzoni, Milano, Tip. Bernardoni, 1874.
Adda, in Giuseppe Gallia, Ricordo di G. B. Pagani, in "Commentari dell'Ateneo di Brescia", 1875 (ma 1803), pp. 89-107, note alle pp. 203-206.
Del trionfo della libertà. Poema inedito di Alessandro Manzoni, con lettere dello stesso e note, preceduto da uno studio di Carlo Romussi, Milano, Carrara, 1878 (ma 1801).
Autoritratto, in "Gazzetta letteraria", n. 52, 28/12/1878-4/1/1879 (ma 1801), poi in Opere inedite o rare di Alessandro Manzoni, a cura di Pietro Brambilla e Ruggero Bonghi, I, Milano, F.lli Rechiedei, 1883.
A Parteneide, in Angelo De Gubernatis, Il Manzoni prima della conversione studiato nella sua corrispondenza inedita, in "Nuova Antologia", 48, 15 dicembre, 1879 (ma 1809-1810), pp. 39-644.
Aprile 1814, in Opere inedite o rare di Alessandro Manzoni, a cura di Pietro Brambilla e Ruggero Bonghi, I, Milano, F.lli Rechiedei, 1883 (ma 1814).
Materiali estetici, in Opere inedite o rare di Alessandro Manzoni, a cura di Pietro Brambilla e Ruggero Bonghi, III, Milano, F.lli Rechiedei, 1883 (ma 1816-1819).
Spartaco, in Opere inedite o rare di Alessandro Manzoni, a cura di Pietro Brambilla e Ruggero Bonghi, I, Milano, F.lli Rechiedei, 1883 (ma 1822-1823).
Sopra una staffilata del Monti ai Romantici. Dialogo con un amico, in Opere inedite o rare di Alessandro Manzoni, a cura di Pietro Brambilla e Ruggero Bonghi, III, Milano, F.lli Rechiedei, 1883 (ma 1823).
Alla sua donna, in "Revue internationale", a. I, vol. II, 10 giugno 1884 (ma 1802).
Della lingua italiana, in Opere inedite o rare di Alessandro Manzoni, a cura di Pietro Brambilla e Ruggero Bonghi, IV, Milano, F.lli Rechiedei, 1891 (ma 1830-1859).
Della parte che possa competere agli scrittori nelle lingue, in Opere inedite o rare di Alessandro Manzoni, a cura di Pietro Brambilla e Ruggero Bonghi, V, Milano, F.lli Rechiedei, 1898 (ma 1871).
La verifica dell'uso toscano, in Scritti postumi, pubblicati da Pietro Brambilla, a cura di Giovanni Sforza, Milano, Rechiedei, 1900 (ma 1827-1830).
La collaborazione del Manzoni alla «Risposta», in Scritti postumi, pubblicati da Pietro Brambilla, a cura di Giovanni Sforza, Milano, Rechiedei, 1900 (ma 1835-1836).
Alla Musa, in Le tragedie; gl'Inni sacri; e le Odi. Nella forma definitiva e negli abbozzi, con le varianti delle diverse edizioni e con gli scritti illustrativi dell'autore, a cura di Michele Scherillo, Milano, Hoepli, 1907 (ma 1802-1803).
«Sentir messa». Libro della lingua d'Italia contemporaneo ai «Promessi sposi». Inedito, Milano, Bottega di poesia, 1923 (ma 1835-1836).
Epigrafi, in Opere di Alessandro Manzoni , III, Scritti non compiuti. Poesie giovanili e sparse, lettere, pensieri, giudizi, con aggiunta di testimonianze sul Manzoni e indice analitico, a cura di Michele Barbi e Fausto Ghisalberti, Milano-Firenze, Casa del Manzoni-Sansoni, 1950.
Fermo e Lucia, in Tutte le opere di Alessandro Manzoni, II, I Promessi sposi, II.3, Fermo e Lucia. Prima composizione del 1821-1823; Appendice storica su la colonna infame. Primo abbozzo del 1823, a cura di Alberto Chiari e Fausto Ghisalberti, Milano, Mondadori, 1954.
Saggio di vocabolario italiano secondo l'uso di Firenze. Compilato in collaborazione a Varramista nel 1856, con Gino Capponi, saggio introduttivo, testo critico e note a cura di Guglielmo Macchia, Firenze, Le Monnier, 1957 (ma 1856-1857).
Saggio di una nomenclatura botanica, in Fausto Ghisalberti, Il Manzoni georgofilo e i suoi appunti inediti sulla nomenclatura botanica, in "Istituto lombardo scienze e lettere. Rendiconti, Classe di lettere", 91, 1957, pp. 1060-1105.
Frammenti di un libro d'avanzo, a cura di Angelo Stella e Luca Danzi, Pavia, Università-Dipartimento della scienza della letteratura, 1983 (ma 1823-1824).
Della moralità delle opere tragiche, in Tutte le opere di Alessandro Manzoni, V, Scritti linguistici e letterari, V.3, Scritti letterari, a cura di Carla Riccardi e Biancamaria Travi, Milano, Mondadori, 1991 (ma 1817; 1821?).

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