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Arioaldo



Duca di Torino e marito di Gundeperga, figlia di Autari e di Teodolinda.
Durante il regno del cognato Adaloaldo si oppose agli obiettivi di questi e di Teodolinda che intendevano diffondere fra i Longobardi la religione cattolica e si pose a capo della fazione ariana. La politica di Adaloaldo e di Teodolinda, del resto, comportava rapporti con il papato che limitavano le possibilità di espansione territoriale dei Longobardi.
La rivolta ariana durò dal 624 al 626 e si concluse con l'allontanamento di Adaloaldo e l'incoronazione di Arioaldo.
Paolo Diacono ed altre fonti raccontano che Adaloaldo aveva perso la ragione, forse a causa di un veneficio ordito da un ambasciatore bizantino.
Divenuto re, Arioaldo si mostrò tollerante verso i Cattolici, anche nei confronti dell'abbazia di Bobbio che era il punto di riferimento dell'attivismo antiariano e che egli tutelò contro le pretese del vescovo di Tortona.
Arioaldo fece imprigionare la moglie Gundeperga sospettata di congiurare contro di lui e si scontrò con gli Avari.
Morì nel 636, gli successe Rotari.


Riferimenti letteratura:
  • Paolo Diacono - Storia dei Longobardi
  • Ducato Longobardo di Torino



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