Re di Sparta della dinastia degli Agiadi, figlio e successore di Alcamene.
Regnò dal 700 al 665 a.C. combattendo nella prima guerra messenica insieme al collega Teopompo, Polieno racconta uno stratagemma da loro attuato in questa guerra.
Una riforma della costituzione spartana voluta da Polidoro e Teopompo aumentò i poteri della gherusia a scapito dell'assemblea popolare. Prevedeva che gli anziani o il re potessero sciogliere la seduta qualora l'assemblea non rispettasse le procedure di legge, cioè alterasse le proposte che era chiamata ad approvare o respingere. L'intento era probabilmente quello di evitare che uno o più anziani (geronti) forzassero l'approvazione delle loro proposte con l'appoggio popolare scavalcando la gherusia. Questa riforma deve aver provocato l'ostilità dell'aristocrazia militare nei confronti di Polidoro che, racconta Pausania (III, 3, 2), venne ucciso da un certo Polemarco il cui nome indica chiaramente l'appartenenza a tale classe.
Stando a Pausania, durante il regno di Polidoro gli Spartani dedussero colonie a Crotone e a Locri Epizefiri.
Gli successe il figlio Euricrate.

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Riferimenti letteratura:

Pausania - Descrizione della Grecia

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Vedi anche:

Re di Sparta

Dinastia degli Agiadi

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