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Publio Villio



Nel 450 a.C. governava Roma il collegio dei decemviri che era stato nominato soltanto per codificare la legislazione ma aveva finito per prendere il potere e gestirlo in modo dittatoriale.
Una rivolta della popolazione spinse il senato a destituire i decemviri e ripristinare le tradizionali magistrature. Il primo tribunato della plebe eletto dopo questo cambiamento era costituito da Lucio Icilio, Lucio Virginio, Publio Numitorio, Caio Sicinio, Marco Duilio, Marco Titinio, Marco Pomponio, Caio Apronio, Publio Villio e Caio Oppio.
Lucio Virginio ottenne l'incarcerazione del decemviro Appo Claudio Crasso che si suicidò alla vigilia del processo. Si suicidò anche il decemviro Spurio Oppio citato in giudizio da Publio Numitorio, mentre gli altri decemviri venivano condannati all'esilio e alla confisca dei beni.
Il tribuno Marco Duilio propose la sospensione di un anno dell'attività giudiziaria per evitare eccessi e persecuzioni conseguenti alla condanna dei decemviri.
Alla scadenza della carica i tribuni della plebe tentarono di essere rieletti e di far rieleggere gli stessi consoli, Lucio Valerio Potito e Marco Orazio Barbato, ma Marco Duilio, che presiedeva i comizi, impedì la rielezione.


Riferimenti letteratura:
  • Livio - Storia di Roma


    Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani


  • Indice sezione