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Concilio Laterano Terzo 1179



Alessandro III era papa dal 1159 e aveva vissuto l'intensa stagione politica della lotta tra Federico Barbarossa e i comuni lombardi fino alla battaglia di Legnano del 1176 e si era fatto promotore della pace che fu conclusa a Venezia nel 1177. Aveva dovuto fronteggiare l'antipapa Vittore IV ed era dovuto fuggire a Parigi. Al suo ritorno a Roma decise di convocare un concilio ecumenico che suggellasse la raggiunta pacificazione e premunisse la chiesa contro il costante pericolo dello scisma. Fu perciò convocato il Terzo Concilio Lateranense, undicesimo concilio ecumenico, che vide la partecipazione di circa trecento prelati, metà dei quali italiani.
Alessandro III, dotto canonista, aveva preparato con la sua curia un elenco di ventisette canoni il primo dei quali riguardava l'elezione papale stabilendo il quorum di due terzi dei votanti per l'elezione papale e vietando ogni tentativo di arrogarsi il titolo a chi non avesse raggiunto questa quota, pena la scomunica.
Altri canoni stabilivano l'età minima e altri requisiti per l'accesso al papato e ad altre cariche ecclesiastiche, prevedevano misure contro la simonia e l'usura, condannavano la vendita di armi ai Saraceni e vietavano ai chierici di frequentare donne e di partecipare a giochi e tornei.
L'ultimo canone auspicava la mobilitazione di una crociata contro gli Albigesi (che inizierà più tardi sotto Innocenzo III) e scagliava l'anatema contro i Catari o Patarini, i loro seguaci e i loro protettori.



Vedi anche:
  • Concili Ecumenici


  • Indice sezione