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Sette Sapienti



In base ad una tradizione risalente almeno al sesto secolo a.C., si usava elencare come "Sette Sapienti" gli uomini ritenuti più saggi del mondo greco.
L'elenco, la cui versione più antica a noi pervenuta è nel Protagora di Platone, subì molte variazioni nel corso del tempo a causa dei mutamenti nelle correnti di pensiero filosofico e politico.
Cambiarono non soltanto i nomi dei sapienti ma anche il loro numero mentre il sette originario era probabilmente derivato da una numerologia sacra ad Apollo, infatti elemento comune dei racconti riguardanti questa tradizione è il ritrovamento da parte dei pescatori di Mileto di un tripode sacro ad Apollo che si voleva affidare all'uomo più saggio perché lo custodisse.

Nell'elenco di Platone i Sette Sapienti sono: Talete di Mileto, Pittaco di Mitilene, Biante di Priene, Solone d'Atene, Cleobulo di Lindo, Misone di Chene e Chilone di Lacedemone.
Diodoro Siculo e Plutarco non citano Cleobulo ma aggiungono Anacarsi. Diogene Laerzio adotta l'elenco di Platone ma annota che alcune fonti citavano anche Ferecide e il tiranno Pisistrato.




Riferimenti letteratura:
  • Cicerone - La Repubblica
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Igino - Fabulae
  • Strabone - Geografia
  • Plutarco - Simposio dei Sette Sapienti
  • Pausania - Descrizione della Grecia
  • Diogene Laerzio - Vite dei filosofi



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