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Porta Salaria



La Porta Salaria era la porta delle Mura Aureliane attraverso la quale la Via Salaria Nova usciva dalla città.
Fu abbattuta dall'artiglieria del Regno d'Italia nel 1870 con i cannoneggiamenti che aprirono la Breccia di Porta Pia e ricostruita nel 1873 da Virginio Vespignani.
Nel 1921 fu demolita per agevolare la circolazione realizzando l'attuale Piazza Fiume.
Era una porta ad un solo fornice affiancata da due torri cilindriche di dimensioni diverse la cui circonferenza è stata segnata da sampietrini nel piano stradale.
La porta si trovava nell'area sepolcrale della Via Salaria, fra le sepolture rinvenute è notevole il monumento del giovane Quinto Sulpicio Massimo che nell'anno 94 d.C. ricevette un premio in un concorso letterario per un poemetto in greco composto a soli dodici anni. Si trova in loco una copia del cippo funebre del ragazzo mentre l'originale è custodito nei Musei Capitolini.
La porta fu rinforzata durante il regno di Onorio ma proprio da qui entrarono, forse con la connivenza dell'imperatore, i Visigoti di Alarico per commettere il sacco di Roma del 24 agosto 410.
Non riuscirono superare la porta per entrare in Roma, invece, i Goti del re Vitige che nel 537 assediarono la città difesa dal generale bizantino Belisario.


Riferimenti letteratura:
  • Procopio di Cesarea - La guerra gotica



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