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Davo Geta Antifone Fedria Demifone Formione Egione Cratino Critone Cremete Sofrona Nausistrata Poiché il prologo, come sempre in Terenzio, è dedicato alla polemica contro i detrattori dell'autore, è la prima scena a fungere da introduzione. Un personaggio di nome Davo (che non comparirà più nelle scene successive) dialoga con Geta, servo di Demifone, il quale gli racconta di essere stato incaricato di occuparsi di Antifone, figlio del suo padrone, e di suo cugino Fedria, figlio di Cremete, mentre i padri dei due ragazzi sono in viaggio per affari. Fedria si è invaghito di una citarista mentre Antifone si è innamorato profondamente di una ragazza conosciuta per caso, di condizione libera ma molto povera ed appena rimasta orfana. Sapendo che Demifone gli negherebbe il consenso di sposare una donna senza dote, Antifone ha accettato l'astuto consiglio del parassita Formione. Questi ha fatto ricorso ad una legge che imponeva al parente più prossimo di sposare un'orfana e fingendosi un amico della famiglia di lei, ha inventato una parentela ed ha intentato causa ad Antifone, vincendola. Così Antifone ha sposato la giovane ed il povero Geta teme ora di essere punito al ritorno del padrone. Nel secondo atto, infatti, Demifone ritorna dal suo viaggio e si infuria venendo a conoscenza dell'improvviso matrimonio del figlio. Geta e Fedria difendono come possono Antifone, quindi il servo corre ad avvertire Formione del ritorno del vecchio, ma Formione non si lascia intimidire e quando Demifone, assistito da alcuni amici, lo affronta, il parassita continua a sostenere la parentela fra Antifone e Fanio. Mentre Antifone, che si era allontanato da Atene per il timore del padre, torna sui suoi passi ed interroga ansiosamente Geta sugli sviluppi della situazione, il cugino Fedria si dispera per l'imminente perdita della citarista Panfila. Il lenone Dorione, infatti, proprietario della ragazza ha deciso di venderla ad un soldato e non si lascia intenerire dalle suppliche di Fedria: il primo a portargli il denaro, dice, avrà la citarista. Per aiutare Fedria, Geta decide di chiedere aiuto al solito Formione. Torna dal suo viaggio anche Cremete, fratello di Demifone: si è trattenuto a Lemno più a lungo del previsto per motivi di salute ed ha mandato ad Atene la figlia segreta e sua madre. Egli sa che le sue donne sono arrivate sane e salve ma non sa dove si trovino. Cremete intende far sposare la figlia ad Antifone ma scopre che questi è già sposato con una presunta parente. Geta racconta a lui e a Demifone di aver convinto Formione a prendere con se la sposa di Antifone in cambio di un compenso di trenta mine e Cremete, pur di liberare la strada per il suo progetto, accetta di pagare. In realtà, come Geta spiega ad Antifone nella scena successiva, le trenta mine serviranno a riscattare Panfila, Formione prenderà tempo per permettere a Fedria ed ai suoi amici di raccogliere la somma quindi la restituirà a Cremete ed annullerà la promessa di matrimonio con la scusa di presagi sfavorevoli. Il colpo di scena arriva quando Cremete, incontrando Sofrona (la vecchia nutrice di Fanio) comprende che Antifone ha in effetti sposato sua figlia, come egli aveva desiderato. Ignaro di tutto questo, Demifone sta chiedendo alla moglie di Cremete, Nausistrata, di parlare con Fanio per convincerla a lasciare Fedria e sposare Formione senza suscitare scandali. Molto comica è la scena in cui sopraggiunge Cremete e cerca di far capire la verità a Demifone parlandogli davanti a Nausistrata. Infine tutto sembra risolversi per il meglio, Antifone e Fedria hanno avuto le donne desiderate, infatti Formione ha pagato il lenone affrancando Panfila ed anche Cremete è soddisfatto di essere riuscito a sistemare la figlia senza che Nausistrata venga a conoscenza del suo adulterio. Anche Geta tuttavia ha saputo casualmente la verità a proposito di Fanio e l'ha confidata a Formione, così quando Cremete richiede a Formione di restituirgli le trenta mine della dote di Fanio questo se ne libera rivelando a Nausistrata la verità a proposito dei frequenti viaggi di Cremete a Lemno. La donna è furibolda ma Demifone riesce a calmarla e a convincerla a far decidere a Fedria come comportarsi nei confronti di Cremete. Formione ottiene così l'amicizia di Nausistrata ed un invito a cena conclude questa vivace commedia.