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Alessandria



Comune del Piemonte, capoluogo di provincia, si trova nella pianura alluvionale dei fiumi Tanaro e Bormida a 100 m.s.l.m., pressoché equidistante (circa 90 km) da Milano, Torino e Genova.
Il territorio comunale ha 203,57 kmq di superficie (il più vasto del Piemonte) e confina con i comuni di Alluvioni Piovera, Bosco Marengo, Castellazzo Bormida, Castelletto Monferrato, Frugarolo, Montecastello, Oviglio, Pecetto di Valenza, Pietra Marazzi, Quargnento, Sale, San Salvatore Monferrato, Solero, Tortona, Valenza.
La popolazione è di circa 94.000 abitanti.

Storia
La città di Alessandria è di origine medievale, si formò fra l'ottavo e l'undicesimo secolo per sinecismo di borghi rurali esistenti fra Tanaro e Bormida quali Bergoglio, Marengo e Gamondio. Questi borghi, geograficamente vicini e culturalmente affini, si collegarono progressivamente tramite scambi commerciali, accordi e progetti comuni.
Nella seconda metà del XII secolo questo processo fu sostenuto economicamente da Genova e dai comuni lombardi interessati a creare un nuovo centro di opposizione al Federico Barbarossa e ai suoi alleati marchesi del Monferrato, tutto ciò con la benedizione del papa Alessandro III, fiero oppositore dell'imperatore, al quale la città sarà dedicata nel giorno della sua fondazione ufficiale, il 3 maggio 1168.
La nuova città, che andava assorbendo altri borghi come Rovereto, Solero e altri, fu assediata dalle truppe imperiali il 29 ottobre 1174 ma riuscì a resistere e ad avere la meglio sugli assedianti che si arresero il 12 aprile 1175.
Dal 1198 Alessandria fu libero comune, condizione che mantenne fino al XIV secolo.
Durante il periodo comunale la città fu spesso in conflitto con Asti e con Casale mentre si alleò con Vercelli e Milano.
Nel 1348 Alessandria con il suo territorio entrò a far parte del dominio dei Visconti sotto la cui protezione si era posta già da molti anni, il dominio visconteo fu interrotto nel 1404 con la conquista di Alessandria da parte di Facino Cane, ma quando questi morì nel 1414 la vedova Beatrice di Tenda si risposò con Filippo Maria Visconti e la città tornò al ducato di Milano.
Nel 1535 il ducato milanese, e con esso Alessandria, passò sotto il dominio spagnolo.
Nel 1707 Alessandria fu conquistata dal Principe Eugenio e con il trattato di Utrecht del 1713 passò definitivamente ai Savoia che costruirono la cittadella.
Nel 1802 Alessandria fu annessa alla Francia da Napoleone dopo la battaglia di Marengo e tornò ai Savoia con il trattato di Parigi del 1814.
Centro di attività liberali durante il Risorgimento, nel 1859 divenne capoluogo di una delle quattro province in cui fu organizzato il Piemonte.
Dopo l'unità d'Italia la sua posizione geografica favorì la nascita di molte grandi aziende che ne fecero uno dei primi poli industriali dell'Italia Settentrionale.
Durante la seconda guerra mondiale la popolazione alessandrina contò centinaia di vittime civili a causa dei numerosi bombardamenti che avevano lo scopo di distruggere i ponti e interrompere le vie di comunicazione.
Nel dopoguerra Alessandria, come molte città del Nord, conobbe gli effetti del boom economico e la sua popolazione crebbe per l'immigrazione dal Meridione, fenomeno rientrato nei decenni successivi.

Collegamento: Sito del comune di Alessandria




Riferimenti letteratura:
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare


  • Indice sezione