Popolarmente chiamata Piazza Vittorio, è la principale piazza dell'area del Rione Esquilino detta "quartiere piemontese", sistemato in occasione del trasferimento a Roma della capitale ispirandosi all'urbanistica di Torino.
La piazza, circondata da edifici porticati, è la più vasta di Roma e vi confluiscono tredici vie, la sua realizzazione fu curata da Gaetano Koch e venne inaugurata il 19 giugno 1882.
Nel giardino centrale si trova un gruppo scultoreo con tritone e creature marine, opera di Mario Rutelli, detto "fritto misto". Inizialmente si trattava di un luogo elegante con grande profusione di alberi pregiati ma in seguito subì un grave degrado a causa del mercato rionale che vi fu stabilito nel 1902 e solo recentemente, con la sistemazione dopo i lavori per la metropolitana è tornato alla decenza.
I lavori di sbancamento comportarono un abbassamento del livello del terreno la cui misura è data da un blocco di tufo sistemato nel giardino. A questo blocco è stata addossata la "porta magica", una delle porte della villa del marchese Massimiliano di Palombara che fu demolita, appunto, durante i lavori per la piazza. La porta deve il suo nome all'attività di alchimisti che il marchese e i suoi amici svolgevano nell'edificio. Ai lati della porta due sculture grottesche del dio egiziano Bes provenienti da un tempio di Serapide del Quirinale rinvenute nel 1888.
Ancora nel giardino si trovano i resti del Ninfeo di Alessandro Severo, una fontana costruita nel 226 d.C. sulla struttura di distribuzione delle acque di una diramazione dell'Aqua Iulia. Il monumento aveva anche il nome di Trofei di Mario riferito a rilievi marmorei che nel 1590 furono trasferiti sul Campidoglio. Manca la parte superiore, visibile nelle monete dell'epoca, che consisteva in un arco trionfale con la quadriga dell'imperatore.
Sulla piazza si affaccia la chiesa di S. Eusebio, una delle più antiche di Roma.

---

Vedi anche:

Vie e Piazze di Roma

---

Torna al sommario delle voci riguardanti Roma