Figlio di Bonagiunta da Valente e di Giacomina della Volta, Giovanni da Valente nacque a Genova nel 1280 circa.
Probabilmente in gioventù lavorò in ambito bancario e commerciale insieme al padre. La sua era una famiglia borghese molto attiva in politica e finanza.
Svolse missioni diplomatiche ad Avignone durante i dogato di Simone Boccanegra. Fu ancora ambasciatore in Francia presso Filippo IV e a Milano per i funerali di Luchino Visconti per il doge Giovanni da Murta. Quest'ultimo morì di peste il 6 gennaio 1350 e pochi giorni dopo Giovanni da Valente fu eletto al suo posto.
Prendendo il potere in un momento di difficili rapporti internazionali, Giovanni da Valente tentò di allontanare il pericolo di una guerra con la diplomazia ma nel 1351 fu concluso un trattato di alleanza tra Aragonesi e Veneziani ai quali presto si avvicinò anche Giovanni Cantacuzeno imperatore di Bisanzio. Il 15 luglio 1351 Pietro IV d'Aragona dichiarò guerra a Genova. Una grande battaglia navale combattuta il 13 febbraio 1352 nel Bosforo si concluse con esito incerto, nei mesi successivi si raggiunsero accordi tra Genova e Luigi I d'Ungheria e tra Genova e i Turchi.
Nel 1353 il Doge concluse un'alleanza con Alghero alla quale gli Aragonesi, che nutrivano forti interessi sulla Sardegna, reagirono con violenza. Nell'agosto 1353 la flotta genovese fu distrutta in battaglia e Aragonesi e Veneziani presero il controllo del Tirreno.
Questa dura sconfitta e il proseguire delle lotte interne tra famiglie guelfe e famiglie ghibelline indussero Giovanni da Valente a rassegnare le dimissioni il 9 ottobre 1353. Contestualmente il ruolo di doge fu assunto da Guglielmo Pallavicino, rappresentante dell'arcivescovo di Milano.
Giovanni da Valente si ritirò a vita privata e non si hanno notizie di sue attività politiche dopo le dimissioni.
Morì in data sconosciuta intorno al 1360.

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Vedi anche:

Dogi di Genova

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