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Vieri de'Cerchi



Nato intorno al 1240, Oliviero de'Cerchi detto Vieri era figlio di Torrigiano di Oliviero proprietario di un banco di affare del quale Vieri assunse a suo tempo la direzione.
Nel 1264 con numerosi suoi parenti giurò fedeltà al papa Urbano IV impegnato insieme a Carlo d'Angiò nella lotta contro Manfredi di Svevia.
Nel 1267 i Guelfi esiliati dopo la battaglia di Monteaperti (1260) rientrarono in Firenze e Vieri fu nominato cavaliere, Negli anni seguenti ricoprì varie cariche per il comune di Firenze e nel 1283 fu podestà di Padova, ma la sua figura ebbe particolare rilievo nella guerra tra Firenze e Arezzo.
Nal 1289 prese parte alla battaglia di Campaldino come capitano del sesto di Porta San Piero. Dopo la battaglia il partito guelfo si divise in due fazioni. Vieri de'Cerchi assunse la direzione dei Guelfi Bianchi mentre la guida dei Guelfi Neri andò a Corso Donati.
La fazione dei Bianchi prendeva le distanze dalla politica filopapale dei Neri, Vieri fu convocato dal papa Bonifacio VIII che tentò di riconciliarlo con i Donati ma senza risultati.
Nel 1302 scoppiò il caso di un presunto attentato al principe Carlo di Valois, che si trovava in visita a Firenze, e furono incolpati tutti i principali esponenti della parte bianca, tra cui Vieri re riparò ad Arezzo, sembra riuscendo a mettere in salvo gran parte delle sue ricchezze.
Si ricorda un'ultima esperienza politica nel convegno di San Godenzo tra Guelfi Bianchi e Ghibellini, che comunque non apportò cambiamenti alla situazione.
Da allora Vieri si ritirò dalla politica e visse il resto dei suoi anni in esilio, morendo intorno al 1313, forse ad Arezzo.

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