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Teuta



Regina degli Illiri, moglie del re Agrone, assunse il potere nel 230 a.C., alla morte del marito, in nome del figliastro ancora bambino.
Durante il suo governo la flotta illirica commise molti atti di pirateria, saccheggiò la coste dell'Elide e della Messenia ed occupò la città di Fenice in Epiro.
Gli Epiroti trattarono la pace ed il riscatto di Fenice, quindi conclusero con gli Illiri un patto di allenza contro Achei ed Etoli.
Le popolazioni danneggiate dai pirati illiri si rivolsero a Roma che inviò in Illiria Gaio e Lucio Coruncanio per indagare sulla situazione.
Teuta ricevette con modi alteri gli ambasciatori, rispose negativamente alle loro richieste e, mentre stavano per partire, fece uccidere uno dei due, creando un grave incidente diplomatico dalle prevedibili conseguenze.
Gli Illiri ripresero le loro scorrerie, tentarono senza successo di prendere Epidamno (Durazzo) e conquistarono Corcira, ma ben presto i consoli romani Gneo Fulvio e Lucio Postumio mossero contro di loro con la flotta e con l'esercito.
Corcira fu rapidamente liberata da Gneo Fulvio il quale prese sotto la propria protezione gli abitanti.
Gli Illiri furono allontanati anche da Epidamno e da Apollonia, quindi i Romani penetrarono in Illiria, la sottomisero e l'affidarono al governo di Demetrio di Faro, un vassallo di Teuta che, caduto in disgrazia presso la regina, si era unito alle forze romane.
Teuta era fuggita nella città di Rizone, nell'interno, dove resistette fino alla successiva primavera per poi scendere a patti con i Romani che si ritirarono dall'Illiria in cambio di tributi, cessioni territoriali e dell'impegno di rinunciare alla pirateria contro i Greci, costringendo gli Illiri a rinunciare alle loro mire di conquista.


Riferimenti letteratura:
  • Polibio di Megalopoli - Storie
  • Theodor Mommsen - Storia di Roma Antica


  • Matrimoni - Unioni:
  • Agrone

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