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Procri



Figlia di Eretteo, sposò Cefalo, figlio di Deione.
Aurora si innamorò di Cefalo ma lui la rifiutò per fedeltà verso Procri, allora Aurora gli propose di mettere alla prova la sposa: mutò il suo aspetto in quello di uno straniero e gli diede ricchi doni da portare alla giovane.
Procri cedette e quando Cefalo riprese il suo aspetto comprese di essere stata ingannata. Fuggita a Creta incontrò Artemide che, impietosita dalla sua storia le donò una lancia che non si poteva evitare ed un cane cui nessun animale poteva sfuggire, consigliandole di sfidare Cefalo nella caccia.
Travestita da giovanetto Procri sfidò Cefalo e lo vinse, quindi gli propose un rapporto omosessuale in cambio della lancia e del cane. Una volta a letto Procri si rivelò ed i due si rappacificarono ma il giorno seguente, gelosa di Aurora, Procri seguì Cefalo per spiarlo e rimase accidentalmente uccisa dalla lancia magica.
Da Cefalo e Procri nacque Arcesio, padre di Laerte e nonno di Ulisse.
Nell'XI canto dell'Odissea l'ombra di Procri compare fra quelle delle donne famose che Persefone mostra a Ulisse sceso nell'Oltretomba per consultare l'indovino Tiresia sul proprio destino.


Riferimenti letteratura:
  • Igino - Fabulae
  • Ovidio - Metamorfosi
  • Pseudo-Apollodoro - Biblioteca
  • Pausania

  • Riferimenti Genealogici

  • Padre: Eretteo
    Matrimoni - Unioni:
  • Cefalo
    Figli:
  • Arcesio


  • Indice sezione