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Periandro di Corinto



668 a.C.-584 a.C.
Uno dei Sette Savi, tiranno di Corinto.
Figlio e successore di Cipselo, fu sovrano crudele e illuminato mecenate. Si dotò di una guardia del corpo di trecento armati e governò con brutalità.
Per la sua crudeltà Platone lo esclude dall'elenco dei sapienti.
Erodoto racconta alcuni episodi della sua vita:
  • partecipò alle trattative di pace fra il re di Lidia Aliatte e il tiranno di Mileto Trasibulo
  • catturò e punì i pirati che avevano tentato di uccidere il cantore Arione (il quale, secondo la leggenda era stato gettato in mare e salvato da un delfino)
  • aveva ucciso la moglie Melissa credendo ad una calunnia ed aveva esiliato il figlio Licofrone a Corcira, richiamandolo anni dopo. Licofrone, tuttavia fu ucciso dai Corciresi e ciò indusse Periandro ad allearsi con i Samii contro Corcira.
  • fece denudare tutte le donne di Corinto e bruciare i loro abiti in onore della moglie Melissa

    Allontanandosi dalla politica del padre, Periandro non favorì i contadini, anzi volle escluderli dalla vita politica ed arrivò a vietare loro l'ingresso in città . Incentivò invece il commercio, procurando forti entrate alle casse statali tramite le dogane, e non disdegnò la pirateria.
    Si sa inoltre di lui che stranamente emanò leggi "moralizzanti" contro l'ozio, l'accattonaggio e la prostituzione.
    Tentò senza successo il taglio dell'istmo e costruì un acquedotto.


    Riferimenti letteratura:
  • Erodoto - Storie
  • Diogene Laerzio - Vite dei filosofi
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Igino - Fabulae
  • Aulo Gellio - Notti Attiche
  • Diogene Laerzio - Vite dei filosofi
  • Pausania - Descrizione della Grecia
  • Plutarco - Simposio dei sette sapienti


    Vedi anche:
  • Storia greca - Tirannidi


  • Riferimenti Genealogici

  • Padre: Cipselo
    Figli:
  • Licofrone


  • Indice sezione