Figlio del re della Colchide Eeta che, per Apollonio Rodio, lo ebbe da una ninfa del Caucaso di nome Asterodea, amata prima di sposare l'oceanide Idia.
Quindi nelle Argonautiche Absirto compare come fratello maggiore di Medea, diversamente da altre versioni che lo presentavano pressoché bambino.
Ancora nelle Argonautiche, quando Giasone riesce con l'aiuto della moglie Medea ad impadronirsi del Vello d'Oro e a riprendere il mare, Absirto comanda la flotta degli inseguitori.
Medea lo attrae in un tranello proponendogli un colloquio privato e Giasone lo uccide a tradimento.
In alcuni testi è possibile trovare il nome Assirto invece di Absirto.

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Riferimenti letteratura:

Apollonio Rodio - Argonautiche

Ovidio - Tristia

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