Nome greco della divinità egizia Djhowtey, dio della sapienza, della saggezza e della magia, adorato a Hermopolis.
Nella mitologia egiziana più tarda era considerato il creatore e l'ordinatore dell'universo e l'inventore della scrittura, della parola, dell'aritmetica e dell'astronomia.
E' rappresentato come figura umana con la testa di un uccello (ibis), munito di penna e calamaio, oppure come un babbuino con la testa canina.
Fra gli oggetti rituali che gli venivano offerti durante le cerimonie era il necessario per la scrittura.
Era infatti considerato una sorta di dio funzionario, espertissimo nel calcolo, fra i suoi compiti erano il regolare il corso della luna ed il controllare la precisione della bilancia del tribunale dei morti.
Era anche un dio medico in grado di dispensare guarigione e sofferenze. In Diodoro Siculo si legge che Thoth veniva identificato con il greco Ermes Trimegisto, protettore dei maghi. Gli si attribuiva anche l'invensione della lira, dei fondamenti musicali e la scoperta dell'olivo.
Osiride ne fece il consigliere di Iside quando, partendo per esplorare il mondo, affidò il potere alla sua sposa.
Il 'Libro di Thot' è denominazione tradizionale delle carte dei tarocchi.

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Riferimenti letteratura:

Erodoto - Storie

Diodoro Siculo - Biblioteca storica

Plutarco - Iside e Osiride

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