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Giulio Valerio Maggioriano imperatore



Giulio Valerio Maggioriano o Maiorano.
Figlio di un funzionario amministrativo tesoriere del generale Ezio. Anche Maggioriano fu per qualche tempo funzionario di Ezio, allontanato dall'incarico a causa di gelosie si ritirò in campagna e tornò al servizio militare dopo la morte del generale.
Nel 457, alla morte dell'imperatore d'Oriente Marciano, aveva ricevuto il titolo di patrizio ed era maestro dei soldati in Gallia. Il nuovo imperatore d'Oriente Leone I, su insistenza di Ricimero, lo nominò imperatore d'Occidente sei mesi dopo la morte di Avito, il 1 aprile 457.
Fu contrastato dalla nobiltà della Gallia, che aveva sostenuto Avito, e dovette imporsi con la forza in quella regione. Combattè, ancora in Gallia con i Visigoti, con i quali raggiunse infine un'intesa.
Sconfisse Vandali e Mauretani che stavano saccheggiando la Campania affrontandoli alla foce del Garigliano. Fu però battuto dai Vandali presso la costa spagnola nel 460 e costretto a firmare un trattato sfavorevole all'impero. In questa occasione perse il favore di Ricimero e mentre tornava in Italia dovette abdicare a causa di una ribellione delle truppe. Pochi giorni dopo morì in circostanze non chiare, probabilmente assassinato.
Dalle fonti (Sidonio Apollinare, Procopio) si evince che non fu un semplice fantoccio di Ricimero ma che era dotato di energia, autorevolezza e personalità.
Promulgò varie leggi contro gli abusi e cancellò le tasse arretrate. Gli successe Libio Severo.


Vedi anche:
  • Cronologia degli Imperatori Romani



  • Indice sezione