Figlio di Scheneo e padre di Arpalice, in un mito riportato da Nonno di Panopoli (Dionisiache XII, 70-75) e citato da Igino (Fabulae 206, 238, 242) convince la figlia ad unirsi a lui o la violenta.
Più tardi concede la mano di Arpalice ad un pretendente poi, pentitosi, si reca dallo sposo a reclamarla.
Decisa a vendicarsi Arpalice uccide il proprio fratello minore, o il bambino nato dall'incesto, e ne imbandisce le carni a Climeno che una volta compreso l'inganno la uccide per poi togliersi a sua volta la vita.
In un'altra versione tramandata dal poeta Partenio, Arpalice viene trasformata in uccello dagli dei impietositi.

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Riferimenti letteratura:

Igino - Fabulae

Nonno di Panopoli - Dionisiache

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